31 Gennaio 2003

Rc auto, niente intesa. Spunta una legge

Rc auto, niente intesa. Spunta una legge


Marzano: «Impossibile l?accordo sui rimborsi tra le compagnie e le associazioni»




ROMA – E? fallito il tentativo di mediazione del ministero delle Attività produttive tra le compagnie assicurative e le 14 associazioni dei consumatori. Ora il governo potrebbe tentare di contenere il conflitto per via normativa, con una legge che serva a disinnescare la montagna di ricorsi sui rimborsi Rc auto. «Un?ipotesi di accordo e arbitrato era impossibile – ha ammesso il ministro Marzano – perché le associazioni dei consumatori non rappresentano dal punto di vista giuridico i consumatori e quindi le azioni giudiziarie avviate sono individuali». Al ministero sembra dunque prevalere l?ipotesi di una norma procedurale che tolga la competenza dei ricorsi ai giudici di pace, per assegnarla a un giudice ordinario. La via per ottenere il rimborso diverrebbe così più stretta, impervia e costosa: il giudizio non potrebbe più essere emesso in base a «equità» come avviene adesso, la sentenza sarebbe impugnabile anche nel merito (mentre adesso è possibile solo il ricorso per legittimità in Cassazione) e infine il procedimento diverrebbe più costoso, necessitando senz?altro l?ausilio di un avvocato. Tutto questo arginerebbe il fiume di ricorsi. In che modo il governo potrebbe intervenire, lo ha lasciato intendere lo stesso Marzano qualche giorno fa: «Il problema che sta venendo fuori – aveva detto – è che, anche se le richieste individuali sono intorno alle 500 mila lire, c`è una organizzazione che ha propugnato ricorsi in massa, e così quelle 500 mila lire saranno moltiplicate per milioni di singoli ricorrenti. Questa vertenza assume quindi una dimensione molto al di là di quanto si immaginava potesse accadere quando si introdusse il giudice di pace». Di qui l?idea di assegnare al giudice ordinario la competenza di quei ricorsi che, per avere lo stesso identico oggetto, determinano nel loro complesso rimborsi molto superiori a quelli per cui oggi è competente il giudice di pace.
Questa soluzione, finora solo ipotetica, si presenta ora possibile dopo il fallimento dell?incontro di ieri. Da una parte il presidente dell?Ania (associazione delle compagnie), Fabio Cerchiai ha ribadito il «no» a un qualsiasi accordo sui rimborsi perché «non è mai esistito nessun cartello dei prezzi» e dunque «il danno per l?assicurato non c`è stato». Inoltre è stata offerta disponibilità a un tavolo che discuta il contenimento dei costi e dei sinistri.
Dall?altra parte le associazioni si dividono. «Continueremo sulla strada giudiziaria che i consumatori hanno già vinto» ha detto Elio Lannutti (Adusbef) per l?Intesa dei consumatori che conferma la manifestazione del 3 febbraio, chiedendo le dimissioni del presidente dell?Isvap (istituto vigilanza assicurazioni), Giancarlo Giannini che aveva lanciato l?allarme sulle conseguenze dei rimborsi per i bilanci delle compagnie. E intanto 300 mila moduli di ricorso sarebbero già stati riempiti. La Coalizione dei consumatori ha chiesto all?esecutivo di insistere nella mediazione. «Il governo – ha affermato Giustino Trincia (Cittadinanzattiva) – deve promuovere un`iniziativa per evitare che i ricorsi Rc auto si trasformino in un sicuro affare solo per gli studi legali».

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