23 Febbraio 2005

Rc auto, arriva l?agenzia contro le frodi

La proposta è dell?Ania, l?associazione delle compagnie assicurative: per combattere i truffatori bisogna costituire un?Agenzia nazionale antifrode, che raccolga e coordini meglio le attività delle varie procure. Una sorta di Dia specializzata nel settore della Rc auto, degli incendi e dei furti, che potrebbe essere creata – ha spiegato il presidente dell?Ania Fabio Cerchiai – all?interno della presidenza del Consiglio, del ministero della Giustizia o in quello dell?Interno e che godrà del finanziamento delle imprese assicuratrici. Solo così si potranno arginare i rincari: «Riducendo i costi impropri – ha chiosato Cerchiai – è possibile avere effetti positivi anche sulle tariffe». Il governo, per bocca del ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, si è detto pienamente d?accordo. «Appoggio il progetto – ha ammesso il ministro – La frode esiste e non è giusto che chi si comporta in modo corretto debba pagare tariffe più alte perché c?è gente che se ne approfitta». Per ora, però, nessuno ha voluto dare scadenze temporali: prima che il progetto si concretizzi davvero bisognerà attendere – precisano le assicurazioni – che il titolare dell?Interno e della Giustizia garantiscano la loro disponibilità e l?entità dei finanziamenti pubblici a disposizione. Anche Marzano ha spiegato che il nuovo organismo, «come tutte le cose, ha bisogno di tempo per realizzarsi». L?ipotesi di costituire una Agenzia antifrode per difendere le assicurazioni da imbrogli e trucchi era stata già lanciata lo scorso novembre dal direttore generale dell?Ania Giampaolo Galli, ma il suo appello fu lasciato cadere nel vuoto. L?agenzia è necessaria, spiegava il dirigente, a rafforzare il potere investigativo delle strutture già esistenti, in modo da superare le difficoltà e i vincoli a cui le compagnie e le autorità giudiziarie vanno incontro quando consultano le banche dati antifrodi dell?Isvap, l?istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. «Contemporaneamente – spiegano dall?Ania – l?organismo, lavorando a stretto contatto con le forze dell?ordine, potrebbe monitorare meglio l?intero territorio nazionale e gli interessi ramificati delle organizzazioni criminali che lucrano sulle truffe alle assicurazioni». In Italia, secondo i dati delle assicurazioni, in media le frodi appurate pesano sul 3% del totale dei sinistri. «Ma la percentuale – ha aggiunto ieri Cerchiai – in alcune zone raggiunge il 19%». Nessuna allusione specifica, ma è evidente che il presidente dell?Ania si riferisce alla provincia di Napoli: nello scorso ottobre, quando l?ex presidente dell?Antitrust Giuseppe Tesauro attaccò le imprese affermando che in Campania l?incidenza degli imbrogli in realtà «è minima», l?Ania rispose dicendo che, proprio a Napoli, quasi un incidente su cinque è falso. «L?agenzia – hanno detto ieri dall?associazione – dovrebbe tutelare proprio gli automobilisti virtuosi che vivono nelle zone più a rischio» Cerchiai e Marzano hanno snocciolato i dati sulla riforma della Rc auto e sul protocollo firmato tempo fa da Ania, ministero delle Attività produttive e associazioni dei consumatori per contenere il caro-polizze. L?obiettivo, dice Cerchiai, è stato raggiunto: l?Istat, in effetti, segnala che tra giugno 2003 e il dicembre 2004 i prezzi delle assicurazioni sono aumentati dell?1%, mentre l?inflazione è salita di tre punti. Poco significativa, invece, l?introduzione della patente a punti: i costi medi dei risarcimenti, ha osservato l?Ania, continuano ad aumentare. Marzano, poi, ha spiegato che per abbassare i premi insieme all?Agenzia sarebbe necessario anche l?utilizzo generalizzato dell?indennizzo diretto, che permetterebbe di ridurre le spese legali. Le statistiche presentate dalle assicurazioni e dal governo non convincono le associazioni dei consumatori. «Gli effetti della patente a punti – accusa l?Adiconsum – sono stati incorporati solo dalle compagnie, i cui profitti sono andati alle stelle», mentre il Codacons spiega che, anche se l?Ania dicesse il vero, «le tariffe Rc dovrebbero diminuire almeno del 20%».

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