Randagi, scontro sulla soppressione
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fonte:
- L`Eco di Bergamo
SCICLI (RAGUSA)Sono stazionarie, nella loro gravità, le condizioni di salute di Marya M., la turista tedesca di 24 anni azzannata martedì da un branco di cani randagi a Sampieri, nel Ragusano, dove domenica scorsa era stato aggredito e ucciso a morsi il piccolo Giuseppe Brafa, di 10 anni. La donna, ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale Cannizzaro di Catania, è stata sottoposta a doppio intervento chirurgico. Il quadro clinico rimane gravissimo per il grave choc emorragico e il rischio infezioni è ancora alto. Continuano intanto nel Ragusano, in contrada Pisciotto, le ricerche di randagi pericolosi liberi: la tensione nella zona marinara di Scicli è diminuita dopo la cattura di altri 5 cani, compreso il possibile capo branco. Ma l’allerta resta alta. Come le polemiche sulla gestione dei randagi killer. Il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, esclude che ci possa essere una «mattanza come quella che è iniziata in Sicilia». Poi ricorda che la Regione ha avuto negli ultimi anni 3 milioni di euro per l’applicazione della legge sul randagismo. Dichiarazione alle quali replica il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque: «Al mio paese – dice – non è arrivato il becco di un centesimo». Immediata la risposta del sottosegretario: «Per ricevere dei fondi bisogna sviluppare una progettazione e fare una procedura anche istruttoria». Un’altra polemica si accende intanto nel vicino Comune di Modica: il sindaco Antonello Buscema ha firmato un’ordinanza per l’abbattimento dei cani randagi pericolosi per problemi di ordine pubblico. Immediata la contestazione delle associazioni animaliste: deve essere subito ritirata. Per il sindaco, che si costituirà parte civile in un eventuale processo, non si torna indietro anche perché, spiega, l’ha promesso al padre di Giuseppe Brafa. Per il sottosegretario l’ordinanza del sindaco di Modica «è un pasticcio giuridico». «Gli serve una foglia di fico – sostiene – da dare in pasto ai giustizialisti. Vorrebbe insistere con la mattanza per dare l’impressione ai suoi elettori di occuparsi del problema quando invece i fenomeni di cani riuniti in branco sul suo territorio ci sono fin da agosto con fattori di rischio comprovati da denunce». «Il grave fenomeno del randagismo non può essere scaricato sui sindaci in maniera irresponsabile», commenta il vice presidente dell’Anci, Graziano Delrio, che si dice «stupito dal fatto che il sottosegretario al Welfare non conosca la gravità della situazione finanziaria dei Comuni, che devono prioritariamente pensare ai servizi alle persone» Tra le polemiche si inserisce il Codacons che ironicamente invita il sottosegretario a «recuperarli lei i randagi pericolosi», mentre Federfauna ne chiede «le dimissioni visto che non si preoccupa della salute dei cittadini». L’Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente) propone di «dare il potere ai prefetti e di realizzare 500 nuovi canili pubblici in Italia». Intanto si è svolto davanti al gip di Modica l’interrogatorio di garanzia di Virgilio Giglio, l’uomo di 64 anni accusato di concorso in omicidio perché sarebbero stati i suoi cani a uccidere Giuseppe Brafa. L’indagato ha sostenuto che non sono stati i suoi animali ad azzannare il bambino di 10 anni ma un branco di randagi che circola liberamente nella zona. E nella giornata di ieri altri episodi di attacchi da parte di cani, questa volta domestici, si sono verificati in diverse parti d’Italia. Un bambino di sette anni è stato azzannato al viso da uno dei cani della zia a Parma e un altro, di appena un anno e mezzo, è stato morso per strada a Trento, di nuovo al viso, da un cane sbucato da un negozio. Infine un rottweiller ha aggredito a un braccio una donna di 59 anni a Roseto (Teramo).
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