5 Gennaio 2009

RAI: “AFFARI TUOI” FINISCE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA E ALLA CORTE DEI CONTI

IL MINISTERO VIETA IL GIOCO MA LA RAI CONTINUA A MANDARE IN ONDA LE PUNTATE, FINGENDO DI NON SAPERE CHE IL PROVVEDIMENTO VA ESEGUITO SUBITO  
 
INOTTEMPERANZA ALL’ORDINE DELL’AUTORITA’ L’IPOTESI PENALE
 
 

CHIESTO ALL’AUTORITA’ DELLE COMUNICAZIONI DI SOSPENDERE IL PROGRAMMA. MILIONI DI EURO ELARGITI AI VINCITORI RISCHIANO DI DOVER ESSERE RESTITUITI

Il gioco tv di Raiuno, “Affari Tuoi”, finisce alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti. A presentare una denuncia penale contro la trasmissione è il Codacons, sulla scia del provvedimento del Ministero dello sviluppo economico che, come si ricorderà, ha vietato pochi giorni fa “Affari tuoi”, disponendo testualmente:
la manifestazione a premio denominata “Affari tuoi”, promossa dalla Rai spa … è da considerarsi vietata ai sensi dell’art. 8 (co. 1, lett. e) del D.P.R. 26/10/2001, n.430, in quanto ha avuto svolgimento senza che la società promotrice abbia mai adempiuto alle disposizioni recate nel medesimo D.P.R. 430/2001
Nonostante tale perentorio divieto – spiega l’associazione nella sua denuncia – la Rai continua a mandare in onda le puntate della trasmissione vietata dal Ministero, condotta che potrebbe configurare ipotesi penalmente rilevanti come inottemperanza all’ordine dell’autorità. Non solo. L’elargizione dei premi in denaro da parte della rete, all’interno di un gioco vietato dal Ministero, potrebbe determinare un danno all’Erario, con la conseguenza che i premi assegnati ai concorrenti rischiano di dover essere restituiti direttamente dai responsabili della Rai che non hanno bloccato il programma, in testa a tutti il Direttore generale Claudio Cappon, qualora non fosse possibile recuperare dai giocatori i milioni di euro erogati.
A tal proposito il Ministero ha chiesto alla Rai di trasmettere “i regolamenti delle edizioni 2006, 2007 e 2008 della trasmissione, comunicando altresì i montepremi in esse distribuiti e/o posti in palio”.
Il Codacons, a seguito di alcuni servizi trasmessi da Striscia la Notizia, aveva sollevato dubbi circa la regolarità del gioco dei pacchi, presentando ricorsi al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato. In particolare l’associazione criticava la scelta poco trasparente dei concorrenti, e la mancanza di aleatorietà che invece per legge deve essere presente nei concorsi a premio. Tale mancanza di alea sarebbe dimostrata – ad avviso dell’associazione – dal fatto che il cosiddetto “infame” conosce il contenuto dei pacchi e può influenzare la scelta dei giocatori offrendo cifre più o meno alte a seconda del contenuto dei pacchi.
“Concorrenti con numeri scritti sulla mano, vincitori parenti di soggetti interni al programma, e altre stranezze emerse nel corso delle edizioni, rappresentano una serie di episodi gravissimi che giustamente hanno indotto il Ministero a tutelare la fede pubblica e gli utenti della tv” – ha dichiarato il Presidente Codacons, Carlo Rienzi.

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