23 Settembre 2005

Ragazza morta in ospedale: quattro indagati






Messina. «Mia sorella me l`hanno ammazzata e non me la restituirà più nessuno. Ma comunque chiedo e pretendo giustizia: non è possibile sopportare ancora questo stato di cose nella sanità con bambini innocenti che muoiono uno dopo l`altro senza neanche sapere perché…». Giuseppe Bucolo, 19 anni, il fratello di Miriam, la ragazzina di 12 anni deceduta l`altro ieri dopo un?operazione di appendicectomia all`ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, ha gli occhi arrossati dal pianto e da una notte trascorsa in bianco. Dopo la morte, nel giro di pochi giorni, di una neonata di nove mesi e di un altro ragazzino di dodici anni, provocatoriamente il Codacons ha chiesto al ministro Storace di chiudere tutti gli ospedali siciliani. L?assessore regionale alla Salute Pistorio (cui Storace ha chiesto una relazione sugli ultimi tre episodi) ammette: «Siamo in un momento difficile, questa tragica sequela di eventi rischia di dare un?immagine sbagliata della sanità siciliana». L?inchiesta giudiziaria sulla morte di Miriam, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Olindo Canali, ha intanto prodotto l`iscrizione nel registro degli indagati di quattro sanitari dell`ospedale Cutroni Zodda: si tratta del primario chirurgo Giuseppe Idotta, dell`aiuto Annunziata Petrelli, dell`anestesista Rossella Gentile e di un altro chirurgo vascolare dell`ospedale di Patti che è intervenuto nel corso del secondo intervento, risultato fatale alla ragazzina. Si tratta di iscrizioni “a garanzia“ in vista dell`autopsia che sarà svolta, con molta probabilità nella giornata di sabato da tre consulenti nominati dallo stesso pm Canali. Sotto accusa ci sarebbe anche l?uso del laser utilizzato in sala operatoria e che avrebbe potuto provocare un?emorragia.

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