17 Giugno 2013

RADUNO HARLEY DAVIDSON: ECCO IL TESTO DELL’ESPOSTO PRESENTATO OGGI DAL CODACONS IN PROCURA

RADUNO HARLEY DAVIDSON: ECCO IL TESTO DELL’ESPOSTO PRESENTATO OGGI DAL CODACONS IN PROCURA

Come annunciato ieri, il Codacons ha inviato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in merito al caso del raduno organizzato in questi giorni nella capitale in occasione del 110° anniversario della Harley Davidson.
Si legge nel testo dell’esposto:

“Tutelare l’ordine pubblico significa garantire a tutti i cittadini l’esercizio dei propri diritti in particolare quello della collettività a poter svolgere le proprie attività in modo libero, ordinato e sicuro in concomitanza con eventi e manifestazioni di qualsiasi genere. Ebbene, contrariamente a quanto sopra enunciato, Roma per l’ennesima volta si è trovata a vivere giornate disastrose. Non si comprende come la pubblica amministrazione sia risultata impreparata a gestire un evento di questo tipo non avendo saputo prevedere i disagi, ne’ disporre interventi atti a sminuire le ripercussioni sulla cittadinanza al fine di garantire l’ordine pubblico. Altrettanto incomprensibile la scelta e la decisione di autorizzare tale evento nella capitale in concomitanza con altri eventi dal Gaypride all’Angelus del Papa, che inevitabilmente hanno finito per mettere in ginocchio la capitale.
Quella che doveva essere una festa gioiosa si è tradotta in un evento di mero marketing che ha creato danni evidenti alla città e ai residenti, infatti il transito di migliaia di motociclisti ha generato non solo un forte impatto ambientale ed acustico nel centro storico della città, ma una serie di disagi causati dalla chiusura di strade, deviazioni di autobus, con la viabilità in tilt, e residenti prigionieri nei propri quartieri.
E’ di tutta evidenza come, nella fattispecie, la collettività abbia subito i danni maggiori impedita nel  poter svolgere le proprie attività in modo libero, ordinato e sicuro in concomitanza con  l’evento sopra descritto.
Da tale quadro emerge la necessità dell’intervento dell’autorità procedente per fare immediatamente luce e chiarezza sulla vicenda, poiché accertati i fatti e le eventuali responsabilità si potrebbero configurare, diverse fattispecie penalmente rilevanti per i reati di cui  Art. 340 Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità ““Chiunque, fuori dei casi preveduti da particolari disposizioni di legge, cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, è punito con la reclusione fino a un anno. I capi, o promotori od organizzatori sono puniti con la reclusione da uno a cinque anni”.

Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura di “utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se nei fatti esposti  possa celarsi fattispecie penalmente rilevanti quali il reato di cui Art. 340 Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità;  il reato di cui all’Art. 432 c.p. Attentati alla sicurezza dei trasporti e art. 328 c.p. Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione, nonché concorso in tutti i reati descritti, in relazione a quanto si è verificato in occasione dei festeggiamenti dei 110 anni della Harley Davidson, e ogni altra fattispecie criminosa che venisse individuata”.

 

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