12 Dicembre 2017

Raddoppia il supplemento per le farmacie notturne

IL RINCARO VENEZIA Raddoppia il supplemento per l’ acquisto notturno dei medicinali. Da un mese a questa parte il cosiddetto diritto di chiamata non costa più 3,87 euro, bensì 7,50, secondo quanto deciso da un tavolo di lavoro attivato al ministero della Salute con i rappresentanti dei farmacisti. «Una ignobile speculazione sullo stato di necessità dei cittadini», secondo il Codacons; «Un semplice adeguamento di una tariffa che era ferma da 25 anni e che continuerà a non essere applicata ai casi di urgenza», ribatte Federfarma Veneto, regione che conta attualmente 1.530 farmacie. LA NOVITÀ È un decreto ministeriale, varato lo scorso 22 settembre e in vigore (senza grande clamore) dal 9 novembre, ad introdurre la novità, che prevede inoltre una maggiorazione di 10 euro per le farmacie rurali sussidiate nei Comuni con meno di tremila abitanti. In ogni caso l’ importo addizionale è a carico del Servizio sanitario nazionale, e non è dunque dovuto dal paziente, per le prescrizioni emesse da guardia medica e Pronto Soccorso e per le ricette su cui sia stato indicato il carattere di urgenza. La nuova disposizione subentra così alla convenzione del 1993, che fissava il supplemento in 7.500 lire. LA CATEGORIA Una cifra che, con l’ arrivo della moneta unica, nel 2002 venne trasformata nell’ equivalente in euro (3,87 appunto), senza ulteriori incrementi. «Siamo stati tra i pochi a non operare il cambio mille lire uguale un euro, basti pensare alla pizza da cinquemila lire che abbiamo cominciato a pagare cinque euro», rivendica Alberto Fontanesi, presidente veneto di Federfarma, associazione che a livello nazionale ha firmato l’ accordo insieme a Fofi, Assofarm, Farmacie Unite, Utifar, Sifap e Asfi. «Questi 7,50 euro sottolinea il referente della categoria sono solo un aggiornamento del contributo del cittadino ad un servizio garantito su tutto il territorio, attraverso una presenza costante e capillare. Un servizio al pubblico che deve però essere sostenibile, visto che le farmacie vivono del loro conto economico e non possono certo reggersi solo sulle marginalità, peraltro sempre più risicate in uno scenario di crescenti liberalizzazioni e dunque maggiore concorrenza, orari allargati, prezzi ridotti a causa dei farmaci generici, aumento delle prestazioni senza un contestuale incremento dei fatturati». I CONSUMATORI Carlo Rienzi, numero uno del Codacons, suggerisce un’ alternativa più favorevole ai consumatori: «Limitare sconti e promozioni alle sole ore diurne e applicare il prezzo pieno di notte». Ribatte Fontanesi: «Siamo disponibili a confrontarci con tutti, ma non si pensi che il supplemento notturno sia per noi una fonte di guadagno. Se per le urgenze non viene applicata, la maggiorazione resta solo per chi si è dimenticato di comprare il farmaco di giorno e lo vuole a tutti i costi: quante volte succede nella vita?». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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