10 Agosto 2010

Racket dei morti, video choc all’ Humanitas e al Policlinico

Racket dei morti, video choc all’ Humanitas e al Policlinico
 

Si sono finti parenti di una persona morente e hanno chiesto agli infermieri delle camere mortuarie a quale agenzia funebre rivolgersi. Prima ancora che finissero di spiegare venivano portati in uffici e "consiglia ti" su chi chiamare. Inizia così l’ in chiesta di Sos Racket ed Usura che denuncia il commercio del "caro estinto". «Il racket, che ha mostrato legami criminali e procedure da guerra commerciale, è sempre lì che incombe sulla testa dei cittadini in un momento di bisogno e difficoltà. E nessuno lo riesce a stroncare. E’ rimasto tutto come prima», ha dichiarato Frediano Manzi, presidente dell’ associazione che ha realizzato i video choc negli ospedali Humanitas di Rozzano, nel sud Milano, e il Policlinico di San Donato. L’ indagine è partita dalla denuncia di due imprese funerarie, raramente interpellate da quelle strutture sanitarie, e sviluppata in ventiquattro ospedali di Milano e provincia. Solo tre di questi hanno risposto di cercare sulle pagine gialle l’ elenco delle aziende a cui rivolgersi, tutti gli altri hanno indicato i propri canali cosiddetti "preferenziali". In queste ore la lista dei denunciati si sta allungando. Le aziende mortuarie, fino a ieri sera, erano già diventate cinque e le segnalazioni, arrivate sia via telefono che sul sito internet dell’ associazione, sono numerose e provenienti da tutta Italia. «Le accuse sono assolutamente infondate – è il commento della direzione dell’ Humanitas di Rozzano -. Il regolamento del servizio della camera mortuaria, che recepisce le indicazioni della normativa regionale, è esposto in modo chiaro e trasparente nella morgue dell’ Istituto. Il servizio è gestito da una società esterna sottoposta a controlli e verifiche periodiche». Assolutamente estranea alla vicenda si dichiara anche la direzione sanitaria del Policlinico San Donato che ha sottolineato di aver già avviato un’ indagine interna per la ricostruzione dei fatti perché «emergono un’ inadempienza contrattuale e il mancato rispetto dell’ istruzione operativa emessa dall’ ospedale relativa alla gestione della camera mortuaria». «I funerali, con tangente incorporata, costano mediamente il trenta per cento in più rispetto al normale ha aggiunto il Codacons -. Chiamare le pompe funebri amiche vale una mazzetta che varia, in media, da centocinquanta a trecentocinquanta euro, a seconda della città». Intanto, i carbinieri del Nas, ieri sera, hanno acquisito tutta la documentazione e nelle prossime ore saranno consegnati alla Procura della Repubblica i nomi degli infermieri coinvolti.

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