29 Ottobre 2009

RACKET CARO ESTINTO, ARRESTI NEL CASERTANO

 
I FUNERALI CON TANGENTI COSTANO IL 30% IN PIU’. INDAGINI VANNO ESTESE IN TUTTA ITALIA!

 
Vari arresti da parte dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere e Caserta, nell’ambito di una indagine sulla corruzione nel settore delle pompe funebri. In manette non solo titolari e dipendenti di imprese funebri, che si aggiudicavano funerali con regalie e bustarelle, ma anche due centralinisti di ospedali.
Per il Codacons il racket del caro estinto è diffusissimo in tutta Italia. Già nel 2001 scoppiò uno scandalo a Torino, nel 2008 scoppiò prima a Bari e poi a Milano. Si ricorderà, inoltre, che nel 1992 Tangentopoli iniziò proprio con una inchiesta sul caro estinto al Pio Albergo Trivulzio. Insomma, non è solo Caserta.
Per questo l’associazione di consumatori chiede di estendere le indagini a tutti gli ospedali d’Italia. Troppo spesso infermieri, centralinisti o personale delle camere mortuarie di ospedali si affrettano a chiamare le loro pompe funebri amiche in cambio di una tangente che, secondo una stima del Codacons, varia in media da 150 a 350 euro, a seconda della città e del costo complessivo del funerale. In pratica, considerato che un funerale medio (loculo a parte) costa circa 3.500 euro, la tangente varia dal 4 al 10%.
Inoltre il Codacons ricorda il business del caro estinto. Un giro d’affari di 3 miliardi e mezzo di euro per più di 5.000 imprese funebri.
Il Codacons avvisa i consumatori che questi funerali con tangente incorporata, costano mediamente il 30 % in più rispetto al normale. Ecco perché il Codacons invita i consumatori a non accettare mai l’offerta di agenzie funebri che si presentano come avvoltoi, senza essere state esplicitamente chiamate dai parenti. Anche in queste situazioni drammatiche occorre avere il sangue freddo di dire un no deciso.
Il Codacons ricorda, infine, che sul caro estinto non si sono ancora recepite le indicazioni dell’Antitrust che nel maggio del 2007 aveva evidenziato gravi distorsioni del mercato e che auspicava una netta separazione tra le gestioni pubbliche delle camere mortuarie e dei cimiteri e le attività commerciali delle onoranze funebri. E’ necessario vietare per legge che gli ospedali o i comuni, per garantirsi un’entrata, affidino a una società di onoranze funebri la cura delle camere mortuarie o la gestione dei cimiteri.
 

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