27 Novembre 2019

Raccomandate mai consegnate L’ Antitrust apre un’ indagine

ROMA – Multe e raccomandate, il postino non suona più, titolava un anno fa Repubblica . Sembra pensarlo anche l’ Antitrust, che ha annunciato l’ avvio di un’ istruttoria nei confronti di Poste Italiane Spa per pratiche commerciali scorrette proprio «nell’ ambito del servizio di recapito della corrispondenza e, in particolare della raccomandata». L’ ipotesi è che, come ormai denunciano da tempo molti utenti, «l’ avviso di giacenza del plico raccomandato verrebbe spesso depositato nella cassetta postale del destinatario dell’ invio senza previo accertamento della presenza o meno del medesimo al proprio domicilio». «Ero in casa ma mi hanno lasciato l’ avviso in cassetta», è infatti la contestazione che circola sui social e che si legge in tantissimi articoli pubblicati da giornali locali e nazionali negli ultimi anni. La conseguenza, rileva l’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è che «il destinatario che voglia entrare in possesso del plico» è costretto a «procedure alternative», cioè ad andare in un ufficio postale, in orario di lavoro, per farsi consegnare la raccomandata, con tutti i disagi del caso, soprattutto «con uno slittamento dei tempi di consegna ed un dispendio di tempo ed energie che non sarebbero necessarie qualora il tentativo di consegna venisse realmente effettuato». Per scoprire se veramente le raccomandate lasciano ogni mattina gli uffici postali al seguito dei postini, e se i tentativi di consegna sono effettivi, ieri mattina sono state condotte una serie di ispezioni in alcune sedi di Poste Italiane. I funzionari dell’ Authority sono stati affiancati dal Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. L’ istruttoria non riguarda solo le raccomandate cartacee, anche quelle digitali. In questo caso, l’ ipotesi è che «Poste avrebbe veicolato messaggi ingannevoli riguardo al servizio di Ritiro digitale, vale a dire la versione evoluta della consegna fisica delle raccomandate, con riferimento alle condizioni economiche e di utilizzo ». Se le cose stessero così, l’ Antitrust al termine dell’ istruttoria potrebbe erogare una sanzione per violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo. Le associazioni dei consumatori esprimono soddisfazione per la decisione dell’ Antitrust. In particolare Massimo Dona, presidente dell’ Unione Nazionale Consumatori, osserva che «non è possibile che il destinatario non si cerchi nei dovuti modi e che si lasci sistematicamente l’ avviso di giacenza in casella». Inoltre, rileva l’ Unc, la mancanza di efficienza nella consegna potrebbe anche avere l’ effetto di spingere gli utenti verso i servizi più costosi offerte dalle Poste: la «prova della consegna » per esempio fa aumentare la tariffa da 6,90 ad almeno 9,90. Il Codacons chiede invece che, in caso di accertamento delle irregolarità, le Poste risarciscano gli utenti. Da parte di Poste Italiane per il momento non c’ è ancora alcun commento. Trapela però un certo stupore per i modi e i tempi di diffusione della notizia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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