Quella impunibilità dei ciarlatani
- fonte:
- Il Messaggero
segue dalla prima pagina (…)reato da tempo depenalizzato,e contro l’abuso della credulità popolare. Condotte e situazioni che debordando possono diventare anticamera di tragedie e di dolore e favorire un salto criminale nella truffa. Durante quei mesi particolarmente caldi a Terni ci fu la condanna a due anni di carcere di un chiaroveggente coinvolto nella morte di un commercialista schiacciato dal giro di quelli che a pagamento sanno anticipare il destino. Venticinque anni dopo, a Perugia, in tre spillano 350 milioni di lire a un eugubino che vuol liberarsi dal malocchio che gli hanno diagnosticato. Storia infinita dunque : sono 13.000 gli italiani che ogni anno chiedono aiuto alla magia e i 155.000 addetti al ramo, secondo il Codacons, avrebbero un bilancio di 8 miliardi di euro, il 95 per cento in nero. L’antefatto della campagna ternana non è tanto la multa di due milioni di lire affibbiata a 18 operatori dell’occulto accusati di esercitare il mestiere di ciarlatano , che pure è di per sé una notizia, ma l’ordine di cessare ogni attività; chiusi gli studi, niente consulti a domicilio , vietato l’accesso agli studi televisivi dove le consulenze avvengono con le telefonate a pagamento. L’offensiva dell’estate mette sotto inchiesta 14 persone e scopre un business con il numero telefonico 144 ( 2.540 lire al minuto) che è tutta una messa in scena: dai consigli per il gioco del Lotto ai riti magici per la riconquista dell’amore perduto. Le centraliniste leggevano schede prestampate uguali per tutti e oroscopi ritagliati dai giornali, servizio attivo dalle 8 alle 4 del mattino successivo. La sezione amministrativa della polizia ferma tutto. Sembra la fine di un mestiere antichissimo.I maghi si difendono e firmano ricorsi : siamo dei professionisti , le prestazioni ci vengono richieste, paghiamo le tasse , è un attacco alla libertà di lavoro e di impresa. Gli inquirenti replicano: non siamo persecutori , applichiamo la legge.E la legge si pronuncia un anno dopo con le parole del Tribunale amministrativo regionale.E sono le prime pronunciate in Italia . Il Tar respinge il ricorso presentato da dieci dei cartomanti interessati ritenendolo infondato. Specifica che non è consentito approfittare della credulità popolare perché la legge lo vieta ” per tutelare le masse ingenue e ignoranti”. E ancora: ” la truffa dei maghi che vendono frottole e illusioni non è solo una bonomia all’antica ; è la spietata avanguardia di un definitivo asservimento delle coscienze in una società che rischia di tornare al medioevo”. Sembra che la campagna di Terni spazzi via per sempre tutto il malcostume che sfrutta credenze e tradizioni secolari. Invece è un abbaglio interpretativo. Maghi e cartomanti infatti sono ancora in piena attività e con un numero crescente di clienti. Appena un anno fa il Consiglio di Stato ha stabilito:il ciarlatano va qualificato in base al contesto sociale nel quale opera; la cartomanzia è lecita se non sfrutta l’ignoranza e la credulità altrui; ci deve essere proporzione tra prestazione e corrispettivo. Senza trucco e senza inganno, il tempo dei tarocchi non pasai mai.
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