14 Settembre 2019

Quattro vittime nella cisterna, verifiche tecniche sui gas dei liquami

PAVIA PROSEGUONO gli accertamenti della Procura di Pavia sulla tragedia che giovedì ha visto morire i due fratelli titolari dell’ allevamento ad Arena Po insieme a due dipendenti. Confermata la dinamica in base alla quale la prima vittima sarebbe caduta nella vasca dei liquami tentando di risolvere un problema in fase di pompaggio con l’ autobotte, mentre gli altri tre, forse uno alla volta, avrebbero perso la vita nel tentativo di salvarsi a vicenda. Resta da chiarire con le autopsie, disposte dalla Procura e che saranno eseguite lunedì, se la causa dei decessi sia l’ asfissia provocata dai gas tossici emessi dal liquame, piuttosto che l’ annegamento. Nel corso di un incontro in Procura che si è tenuto ieri pomeriggio, gli inquirenti hanno individuato altri accertamenti tecnici che saranno effettuati la prossima settimana, tra i quali in particolare una perizia sui liquami nella vasca e sulla tossicità delle esalazioni. ACCERTAMENTI disposti per sgombrare il campo da altre eventuali responsabilità, pur nella consapevolezza che con la morte dei due fratelli titolari dell’ allevamento il reato (ipotizzato l’ omicidio colposo plurimo) si estingue proprio per il decesso degli eventuali responsabili penali. Nel frattempo dal Codacons è partita la richiesta alla Procura di Pavia di estendere le indagini anche nei confronti dell’ Inail, «allo scopo di verificare l’ attività di vigilanza svolta dall’ ente». Ieri mattina nell’ azienda agricola di Arena Po si è recato in visita il console generale dell’ India a Milano, Binoy George: «È un momento di grande tristezza per tutta la comunità indiana e per quella del Punjab, dobbiamo dare sostegno alle loro famiglie». Negli allevamenti lombardi ed emiliani, in base a dati Coldiretti, lavorano circa 3.500 indiani, il 70% Sikh, molti dei quali diventati negli anni da mungitori a imprenditori, come i fratelli Singh.Stefano Zanette.

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