Quaresima di digiuno per fermare il cantiere
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fonte:
- Corriere del Veneto
VICENZA – Non solo blocchi dei camion: le altre componenti del popolo contrario alla base Usa hanno continuato anche ieri nelle azioni di disturbo dei mezzi fra via Ferrarin, incrocio dell’Albera e strada Pasubio. Una ventina di ciclisti di rete lilliput e di altre sigle pacifiste ha trascorso parte del pomeriggio a pedalare in piccoli gruppi, con l’effetto di rallentare, sia pur «dolcemente», i camion della Carta Isnardo. Come nei giorni scorsi, la reazione delle forze dell’ordine è stato il puntiglioso controllo dei documenti, chiesti a molti ciclisti, a cui è stato anche vietato di entrare in via Ferrarin. Si muove anche il coordinamento Cristiani per la Pace, che indice «Una quaresima di digiuno, pentimento, conversione per discernere e resistere a ciò che è “scandalo intollerabile”». Domani ci sarà una giornata di digiuno comunitario all Patronato Leone XIII di Vicenza. Si inizierà alle 9 di mattina con lettura di documenti, momenti di riflessione, musica di Bach e the equo e solidale, fino alle 18. Per i tre venerdì successivi ci saranno digiuni e manifestazioni nei luoghi simbolo della Vicenza militarizzata: il 6 marzo a Site Pluto, il 13 di fronte al Villaggio UsA della pace, il 20 in viale Sant’ Antonino, il 27 in via Ferrarin. «Come in un pellegrinaggio verso il Calvario toccheremo con mano alcuni luoghi simbolo della nostra città militarizzata ricercando e ascoltando la testimonianza di chi in questi luoghi di preparazione alla guerra opera per costruire una città di pace» scrivono i Cristiani per la pace. Giancarlo Albera del coordinamento dei comitati torna invece sul via libera al progetto Usa, presentato da Paolo Costa la scorsa settimana. «Ci sembra doveroso ricordare che nessun organo giurisdizionale ha stabilito la regolarità degli atti relativi al progetto Ederle 2 – attacca Albera – Anzi l’unica sentenza intervenuta in merito da parte del Tar Veneto in ordine al ricorso presentato dal Codacons e cittadini, ha ribadito la necessità che la realizzazione della nuova base americana avvenga nel rispetto delle leggi italiane ed europee, volte a salvaguardare, come si legge testualmente, ogni esigenza di carattere urbanistico e ambientale, nel rispetto delle procedure del caso». In primis, la Via e la partecipazione dei cittadini. «Il coordinamento continuerà a rivolgersi alle autorità giurisdizionali, nazionali ed europee affinché siano tutelati la dignità di Vicenza e dei cittadini di Vicenza , nonché il suo territorio».
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