29 Gennaio 2015

Protesta dei vigili, indagine sugli sms

Protesta dei vigili, indagine sugli sms

L’ INCHIESTA Davanti al procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, il comandante dei vigili Raffaele Clemente lo ha ripetuto: le assenze di massa a Capodanno sono state una protesta organizzata. Che deve avere lasciato delle tracce. A partire dagli sms, dai messaggi su Facebook e dai post sui forum dei caschi bianchi e dei sindacalisti. È da questi elementi che potrebbe arrivare la svolta per riuscire a provare la «regia occulta» dietro alla diserzione record dai turni programmati per la notte di San Silvestro. FACCIA A FACCIA Durante il faccia a faccia di ieri con Pignatone, e con l’ aggiunto Francesco Caporale, titolare dell’ inchiesta, Clemente ha assicurato che entro oggi a piazzale Clodio arriverà la relazione finale dell’ indagine interna realizzata dal Campidoglio. Quella che ha fatto scattare provvedimenti disciplinari contro 38 agenti, con 31 posizioni considerate «più gravi» e che possono portare fino al licenziamento. Il loro caso è già al vaglio dell’ ufficio provvedimenti, mentre quello di altri 7 colleghi – che rischiano solo la sospensione di 10 giorni – è stato affidato ai gruppi del Corpo. Nel rapporto si parla anche di 31 medici che hanno redatto certificati medici «dubbi». DOPPIO FASCICOLO Tutta la documentazione che il Comando generale consegnerà alla Procura dovrebbe confluire in un secondo fascicolo d’ indagine, parallelo a quello già aperto dai pm dopo l’ esposto presentato dal Codacons. Il nuovo filone dell’ inchiesta dovrebbe concentrarsi non tanto sulle responsabilità dei 768 vigili urbani assenti tra la giornata del 31 dicembre e quella di Capodanno, quanto su quelle dei sindacalisti che avrebbero progettato la protesta, dietro le quinte. Un’ ipotesi che se trovasse riscontro, potrebbe portare la Procura a ipotizzare un reato «in concorso», con pene più pesanti per i sindacati che hanno ideato la mobilitazione illegale. Proprio su questo «secondo livello», Clemente ha suggerito a Pignatone di fare approfondimenti, spiegando che le indagini amministrative interne hanno «armi spuntate» per riuscire a provare che la protesta di Capodanno fu progettata dai sindacati. Mentre la Procura, come chiesto anche dal Codacons, avrebbe la possibilità di disporre il sequestro di «sms, mail e conversazioni WhatsApp dei vigili assenti» per verificare se le defezioni-monstre dell’ ultim’ ora fossero o meno organizzate. In attesa che dalla Procura partano i primi iscritti al registro degli indagati, a mettere sotto accusa le sigle sindacali è già stata l’ Authority per gli scioperi, che ha notificato l’ avvio di un procedimento a 6 organizzazioni (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fp, Csa-Ospol, Diccap e Sulpl), che rischiano sanzioni fino a 100mila euro, come ha spiegato il garante Roberto Alesse. La settimana prossima partiranno le prime audizioni, a partire dai rappresentanti di Cgil e Cisl. Oggi intanto i confederali vedranno il sindaco Marino, che in prima persona vuole provare a chiarire quale sia stato il ruolo dei sindacati durante la notte di Capodanno. Nel frattempo in Comune prosegue l’ iter delle sanzioni disciplinari. Nei prossimi giorni saranno ascoltati 28 dei 31 dipendenti che potrebbero rischiare il licenziamento. Insieme a loro saranno interrogati anche i 4 comandanti dei gruppi territoriali che non hanno attivato le visite fiscali in tempo, con motivazioni che non hanno convinto a fondo il Comando generale e gli ispettori del Ministero della Funzione pubblica. Qualcuno ha sostenuto che «mancasse l’ elettricità per accendere i computer», altri che non avessero «la password» per far partire i pc. Giustificazioni poco persuasive, che ora il Comune vuole verificare meglio. Simone Canettieri Lorenzo De Cicco © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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