Protesi d’ anca difettose
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fonte:
- La Sicilia
TORINO. Protesi d’ anca difettose e tossiche. Sono una ventina le persone che da tutta Italia si sono rivolte alla procura di Torino lamentando problemi di salute dopo un impianto. L’ interlocutore non è stato scelto a caso: è da più di un anno che il pubblico ministero Raffaele Guariniello e i carabinieri del Nas conducono accertamenti sugli apparecchi prodotti dalla Depuy, storica società americana che oggi fa parte del gruppo Johnson & Johnson. Il magistrato piemontese procede per lesioni colpose e messa in commercio di prodotti pericolosi e ha iscritto i nomi di cinque dirigenti nel registro degli indagati. La questione si trascina da tempo: il ministero e le autorità sanitarie di diverse Regioni italiane ne sono state investite, e associazioni di consumatori come il Codacons hanno dato battaglia in varie sedi. Secondo il rapporto stilato da due consulenti di Guariniello, un ingegnere del Politecnico di Torino e un traumatologo, le protesi possono provocare una complicanza chiamata metallosi. Le parti in metallo degli apparecchi fanno attrito, si usurano e rilasciano ioni di cromo, cobalto e nichel nel sangue e nei tessuti. Scompensi cardiaci e problemi ai reni sono alcune delle possibili conseguenze per la salute dei portatori. Il malfunzionamento inoltre, comporta una perdita di stabilità e, quindi, la necessità di una sostituzione. La Depuy sospese la messa in commercio del modello nel 2010, ma ai collaboratori del magistrato risulta che l’ azienda fosse a conoscenza dei rischi già nel 2008, se è vero che da un test interno era emerso che su sei protesi ce n’ era almeno una difettosa. Dal 2003 al 2010 almeno 1.500 portatori su 4.800 dovettero sottoporsi a un intervento di sostituzione.
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