14 Giugno 2016

«Prosciuti avariati, bisogna fare i nomi delle aziende»

«Prosciuti avariati, bisogna fare i nomi delle aziende»
«serve massima trasparenza a tutela dei consumatori»

Quali sono le aziende coinvolte? Dopo il Codacons, è Federconsumatori a chiede i nomi delle imprese coinvolte nel giro di prosciutti avariati scoperto dai carabinieri del Nas di Bologna. « L’ azione dei carabinieri avvenuta qualche giorno fa, che ha permesso di scoprire la produzione e la commercializzazione di scarti di prosciutto spacciati come prodotto Dop, ha suscitato numerosi commenti e reazioni – spiega Federconsumatori -. Si sono sottolineati i rischi a cui è sottoposta la salute dei cittadini, si è evidenziato come questa vicenda non rappresenti che la punta di un iceberg che danneggia gravemente un comparto produttivo importante come quello dei salumi e più in generale per quello alimentare nella nostra regione». Federconsumatori Emilia Romagna, che da sempre si batte contro le adulterazioni e le frodi alimentari, ritiene indispensabile anche la massi ma trasparenza: «I consumatori – si legge ancora in una nota – hanno il diritto di conoscere quali sono i marchi dei prodotti interessati e i nomi e cognomi delle aziende che hanno messo in atto la frode. E’ i noltre necessaria una rapida individuazione delle responsabilità ed una condanna esemplare per coloro che saranno ritenuti colpevoli delle frodi. Numerosissimi sono i cittadini preoccupati che si sono ri volti telefonicamente ai nostri uffici. Questi cittadini chiedendo chiarezza e trasparenza, a questa richiesta non solo ci associamo, ma sollecitiamo “chi di dovere” a fornire le indispensabili informazioni. Le aziende responsabili vanno identificate perché i consumatori devono essere messi nelle condizioni di sapere e, quindi, di decidere a chi affidare la loro fiducia e la loro salute. La mancata informazione sulle responsabilità non è un buon servizio ai settori industriale alimentare e distributivo». Conclude l’ associazione: «La mancata identificazione delle responsabilità, infatti, crea una situazione nella quale tutti sono potenzialmente colpevoli e di fatto nessuno lo è. Un antico detto delle nostre terre recita: “nella nebbia i gatti son tutti grigi”. La nebbia deve essere dissipata perché i consumatori hanno il diritto di poter distinguere i gatti neri da quelli bianchi, chi froda da chi lavora onestamente. La trasparenza e l’ infor mazione corretta incoraggia gli onesti e i virtuosi scoraggiano i potenziali disonesti che si avvantaggiano sul mercato di costi inferiori dovuti ai loro comportamenti truffaldini».

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