8 Ottobre 2021

Pronto lo stop ai razzisti negli stadi dei club di serie A

 

V ietare l’accesso in tutti gli stadi a chi dovesse rendersi protagonista di episodi di razzismo. È una soluzione discussa ieri dall’assemblea di Lega Serie A, che sceglie la linea dura contro i ripetuti episodi di razzismo che si manifestano negli stadi di calcio ai danni di giocatori stranieri. Nel corso dell’assemblea di ieri sono stati mostrati alle società gli sviluppi della campagna contro il razzismo «Keep Racism Out», promossa dalla Lega durante la scorsa stagione con la collaborazione di tutte le società e dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) e confermata anche per quest’anno. Inoltre, il 13 ottobre, in occasione della periodica Commissione Csr, i club adotteranno nuove misure condivise per affrontare manifestazioni di razzismo negli stadi, come la possibilità di vietare l’accesso in tutti gli impianti a chi dovesse rendersi protagonista di tali episodi, nel segno di una decisa e unanime condanna da parte di tutto il mondo del calcio. AGCOM CONTRO DAZN Intanto, l’Agcom interviene a gamba tesa su Dazn. Niente multa, ma una procedura d’urgenza sulla piattaforma streaming per imporre lo stop ai malfunzionamenti nella trasmissione delle partite del campionato di Serie A e risolvere anche il problema degli ascolti. È questa la posizione del Consiglio dell’Agcom, che ha così ordinato a Dazn, tra le altre cose, di adottare «ogni accorgimento funzionale a prevenire i malfunzionamenti della propria piattaforma», anche attraverso comportamenti che siano rispettosi degli utenti. L’Autorità ha infatti ritenuto «insufficienti le iniziative volontarie poste in essere dalla società»e per questo ha deciso di intervenire,«in considerazione del valore economico e sociale riconosciuto dall’ordinamento al calcio». Inoltre, l’A-gcom ha avviato un procedimento «per definire i parametri di qualità dei servizi di trasmissione in live streaming delle partite», oltre alle «soglie ed i criteri per la quantificazione e la corresponsione di indennizzi nei confronti degli utenti a fronte dei disagi subiti». È stato avviato anche un procedimento-istruttoria per verificare la «congruità delle metodologie utilizzate da Dazn per la misurazione delle audience», tema non secondario anche per i club considerando che dagli ascolti delle partite in tv dipende anche una fetta corposa (l’8%) dei ricavi da diritti tv che le società incassano ogni stagione. «Abbiamo avviato in queste settimane un confronto con le istituzioni e il regolatore per condividere quanto abbiamo messo in campo per migliorare il servizio e l’esperienza di visione degli eventi sportivi», la posizione di Dazn. «Siamo al lavoro e siamo a disposizione dell’Autorità per sederci attorno a un tavolo per trovare soluzioni ancora più efficaci, eque e condivise nel breve periodo», ha aggiunto la piattaforma streaming.E prosegue la polemica da parte delle associazioni dei consumatori,a partire dal Codacons, che ritiene l’intervento dell’Agcom «una misura del tutto insufficiente che non tutela efficacemente gli utenti e non punisce la società per i disservizi e i danni arrecati agli abbonati. Crediamo che un semplice richiamo non basti».

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