9 Giugno 2001

Prodotti alimentari, “ci vuole l`etichetta“


Prodotti alimentari, “ci vuole l`etichetta“


Organismi geneticamente modificati. Diritti dei consumatori. Salvaguardia e certificazione di qualità dei prodotti alimentari. Questi gli argomenti principe del convegno -studio organizzato venerdì mattina dalla Federazione provinciale dell`Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali, dall`Ente Sviluppo Agricolo e dalla Facoltà di Agraria dell`Università nella sala riunioni del Palazzo dell`ESA.
Folta la lista degli intervenuti: Leonardo Fiorista, presidente dell`Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Catania, Agatino Russo vice preside della Facoltà di Agraria, Domenico Campisi presidente dell`ESA, Francesco Tanasi vice presidente nazionale CODACONS, Antonio Moschitto coordinatore Parco scientifico e tecnologico della Sicilia, Stefano Cucurati responsabile area sud Certiquality, Carmelo Costantino direttore regionale Coldiretti, Luigi Colombo responsabile area sud Certificazione Prodotti, Nunzio Vasta responsabile nazionale Federconsumatori.
Tutti d`accordo che l`etichettatura dei prodotti agroalimentari è l`unico mezzo di tutela per la salute dei consumatori. Un`etichettatura che deve certificare un controllo di “filiera“. Cioè deve rendersi manifesta la traccia del processo di produzione dell`alimento. Dunque non solo un controllo del prodotto finito.
“E` difficile certificare la struttura genetica di un prodotto basandosi sulla valutazione del prodotto finito. Spesso la soia non modificata italiana è mescolata con quella modificata prodotta negli Usa e inoltre è possibile che gli alimenti modificati durante il processo di produzione abbiano una struttura genetica finale simile a quella non modificata“, spiega il vicepresidente del CODACONS. “Oltre a questi strumenti di controllo -continua Tanasi- dovrebbe essere vietata la vendita di piante contenenti geni che provocano resistenza agli antibiotici“.
“Bisogna conciliare qualità e sicurezza dei prodotti alimentari. L`Unione Europea è stata l`antesignana della tutela dei consumatori con le Direttive 2081 e 2082 del 1992 sulla protezione dei prodotti DOC. Ma ancora non si ha un quadro legislativo comunitario coerente, anche se enormi passi in avanti sono stati fatti a fronte della vacazio legislativa di qualche anno fa“, spiega Domenico Campisi.
Durante il convegno si è parlato anche della contaminazione da fitofarmaci che, secondo le stime dell`ASL, riguardano il 30% dell`ortofrutta della zona di Catania.
“Si rende necessaria una prescrizione controllata dei fitofarmaci e dei concimi chimici, attraverso cui armonizzare interessi diversi: quelli dei consumatori e quelli dei produttori“, afferma Leonardo Fiorista.

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