Prodi e i ministri provino a fare la spesa e vedranno se è ingiustificato l`allarme
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fonte:
- La Nuova Sardegna
Non ci sono giustificazioni né “per i rincari“ né “per gli allarmismi registrati in questi giorni su aumenti generalizzati dei prezzi“. L`altolà alle previsioni che da settimane annunciano la “stangata d`autunno“ per i prodotti alimentari, arriva dal governo che assicura la massima vigilanza contro le speculazioni e annuncia l`intenzione di far approvare entro settembre il terzo pacchetto di liberalizzazioni. Al termine in un vertice sull`andamento dei prezzi presieduto dal premier Prodi, con i ministri dello Sviluppo Economico Bersani, delle Politiche agricole De Castro, dell`Economia Padoa-Schioppa, per l`Attuazione del programma Santagata e il sottosegretario Letta, Palazzo Chigi insomma rassicura i consumatori. “Gli aumenti di alcune materie prime – si legge in una nota – non possono influire in maniera significativa sui prezzi finali al consumo anche perchè vi sono ampi margini di recupero di efficienza nella filiera produttiva rispetto a quanto messo in atto in altri Paesi europei“. Vengono dunque a cadere “ipotetiche giustificazioni a rincari. Quali ad esempio quello del caffè “attribuito ad aumenti del costo dell`energia elettrica, che è rimasto stabile, che non devono a maggior ragione essere a carico del consumatore“. Inoltre “si è registrato per alcuni prodotti (ortaggi, legumi, prodotti suinicoli) sostanziali diminuzioni dei prezzi all`ingrosso che non si sono ancora tradotte sui prezzi al consumo“. In ogni caso il governo attiverà subito le autorità centrali e locali per “sorvegliare affinchè non si determinino abusi e perchè vi sia trasparenza dei mercati e della concorrenza“. E punta all`approvazione definitiva entro settembre del terzo pacchetto di liberalizzazioni dopo che “l`attuazione dei primi due è stata determinante per recuperare uno 0,2% sul tasso di inflazione, allineandoci alle medie europee“. Insomma l`intenzione è quella “di contrastare possibili speculazioni a danno dei consumatori“, ha sottolineato Bersani aggiungendo di contare molto sul “senso di responsabilità di tutti gli attori economici“. Ma i consumatori protestano. “Allarme infondato? Ma in quale pianeta vive il governo? “ si chiedono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori per le quali “si profilano ulteriori stangate da 168 a 350 euro, su 3,2 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile“. Acu, Adiconsum, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino lanciano invece una proposta: “Boicottiamo i marchi che hanno aumenti ingiustificati!“ Federalimentare dal canto suo ribadisce che “l`aumento dei costi di alcune materie prime incide sui costi di produzione di alcuni prodotti fino al 70%“. E Confesercenti invita il governo a controllare i prezzi non limitandosi ai commercianti, ma risalendo ai produttori. Gli agricoltori tornano invece a rimarcare i ricari “dal campo alla tavola“, in media di cinque volte secondo Coldiretti, e che “agricoltori e consumatori – dice la Cia – sono penalizzati nella stessa misura“. Anche sul fronte politico le polemiche non mancano. “Prodi e i ministri provino a fare la spesa e vedranno se è ingiustificato l`allarme“ dice Roberto Calderoli della Lega. E per Mario Ferrara di Forza Italia “chi di allarmismo ferisce, di allarmismo perisce“.
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