PROCURA DI MILANO: CODACONS ATTACCA LA MAGISTRATURA MENEGHINA
I
CITTADINI PAGANO IL PREZZO DELLE RISSE TRA PM. PROCURA AFFOSSA IL
PROCEDIMENTO SUI PREZZI DELLA BENZINA SENZA NEMMENO AVVISARE I
DENUNCIANTI
ESPOSTO AL CSM PER FARE CHIAREZZA SULLA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE
Duro attacco del Codacons alla Procura di Milano, in questi giorni al centro di un acceso scontro tra il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati.
La rissa tra Pm finisce per danneggiare i cittadini, e gli utenti della giustizia pagano il prezzo degli scontri al vertice – spiega l’associazione – Un esempio ne è l’inchiesta sulle speculazioni legate ai prezzi dei carburanti, che la Procura avrebbe dovuto svolgere su incarico del Tribunale di Varese, ma che è stata archiviata senza nemmeno dare avviso ai soggetti denuncianti.
Il Gip del Tribunale di Varese, Dr. Giuseppe Battarino – ricorda il Codacons – al fine di chiarire finalmente l’imbroglio dei contratti esteri sui carburanti che produce un danno miliardario ai consumatori europei, ha trasferito un procedimento aperto sul caso alla Procura di Milano, per competenza territoriale. Qui, però, l’indagine si è arenata, e il Sostituto Procuratore Maurizio Ascione ha chiesto l’archiviazione del procedimento, dopo oltre un anno e senza che risultino istanze di proroga nei termini. Archiviazione giunta senza nemmeno dare avviso al denunciante Codacons come previsto dall’art. 408 comma 2 c.p.p.
Eppure – denuncia l’associazione – il capo d’imputazione del Tribunale non lasciava spazio a dubbi: “violazione, in concorso formale tra le norme, degli artt. 110, 81 cpv, 501-bis e 640 secondo comma, n. 2-bis c.pen., per aver compiuto manovre speculative ed aver posto in essere artifizi e raggiri, consistenti nell’aver volontariamente livellato, concordando salvo modesti scostamenti, i prezzi dei prodotti petroliferi alla pompa, in modo da minimizzare le possibilità di minor guadagno derivanti dall’applicazione dei principi della concorrenza sul mercato nazionale, quindi con danno economico di un numero indistinto e indeterminabile di fruitori del servizio”
“La decisione della Procura di Milano danneggia i cittadini e finisce per favorire le multinazionali della benzina – afferma il presidente Carlo Rienzi – Vogliamo capire se la richiesta di archiviazione ha seguito un iter corretto, perché gli elementi che attestano un rialzo artificioso dei prezzi dei carburanti erano più che evidenti per il Tribunale di Varese. Per tale motivo presentiamo un esposto al CSM affinché si faccia chiarezza sull’operato della Procura”.
-
Sezioni:
- Comunicati stampa