6 Dicembre 2013

Processo Chernobyl, rinvio al 2014

Processo Chernobyl, rinvio al 2014

SALERNO Si è svolta ieri presso la Corte di Appello di Salerno l’ udienza preliminare del processo “Chernobyl” che vede 39 persone imputate per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti ambientali inerenti il traffico di rifiuti speciali, il danneggiamento aggravato, la gestione illecita di rifiuti inquinanti dispersi nell’ ambiente, il disastro ambientale, falso e truffa aggravata ai danni di enti pubblici. Ieri mattina davanti al gup Dolores Zarone si sono costituite parte civile le Province di Napoli e Caserta, il Comune di San Tammaro (CE) e diverse associazioni, tra queste Legamebiente, Codacons e Coldiretti. Assente invece la Provincia di Salerno e i comuni del Vallo di Diano interessati dagli sversamenti dei rifiuti tossici. L’ udienza è stata rinviata al 30 gennaio 2014, ultima data utile per i comuni assenti per potersi costituire come parte civile. «La nostra preoccupazione – ha commentato Michele Buonomo di Legambiente – è che tutto possa finire in una bolla di sapone». Dalle indagini è emerso che la rete di persone e imprese gestiva «una quantità di rifiuti illecitamente smaltiti stimabile in circa 980mila tonnellate in circa 18 mesi, procurandosi ingiusti profitti nel periodo monitorato pari a circa, per difetto, 50 milioni di Euro». L’ elenco dei siti contaminati comprende quattro comuni del Vallo di Diano: San Pietro al Tanagro, Teggiano , Sant’ Arsenio, San Rufo. A questi si aggiungono Montecorvino Rovella, Pontebarizzo e Capaccio. Nelle migliaia di tonnellate di rifiuti tossici sarebbero stati riscontrati anche materiali di vecchi impianti di depurazione mai smaltiti. In provincia di Salerno sarebbero state sversate, infatti, le sabbie provenienti dal depuratore di Napoli-Cuma. A questi rifiuti si aggiungono anche i fanghi tossici di prorietà di diverse aziende agricole. Erminio Cioffi.

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