Processo agli Ogm, Slow food parte civile
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fonte:
- Alto Adige
- Corriere delle Alpi
- Gazzetta di Mantova
- Gazzetta di Modena
- Gazzetta di Reggio
- Il Centro
- Il Mattino di Padova
- il Tirreno
- La Città di Salerno
- La Nuova Ferrara
- La Nuova Sardegna
- La Nuova Venezia
- La Provincia Pavese
- La Tribuna di Treviso
- Trentino extra
PORDENONE. C’ è anche Slow food tra le parti civili ammesse al processo contro l’ agricoltore che ha piantato mais ogm nei suoi campi. Il movimento di Carlo Petrini saluta la decisione come «storica»: «Slow Food vede così riconosciuti i suoi legittimi interessi nella partita della difesa dalle coltivazioni Ogm». Il giudice monocratico ha ammesso tutte le richieste di costituzione di parte civile avanzata da Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone, Coldiretti, Codacons regionale e nazionale e, appunto, Slow Food. Giusto ieri il governo della Bulgaria ha introdotto il divieto assoluto di coltivare sull’ intero territorio nazionale il mais geneticamente modificato Mon 810 della società americana Monsanto. «Questo è un primo passo verso il totale divieto di coltivare Ogm in Bulgaria», ha detto il ministro dell’ agricoltura, Miroslav Naydenov.
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