17 Maggio 2011

“Processare tutti gli imputati”

«Processare tutti gli imputati»
 

L’ AQUILA. «I componenti della commissione Grandi Rischi vanno rinviati a giudizio perchè un procedimento di questo genere, comunque vada, merita il vaglio processuale». Ha esordito così il Pm Fabio Picuti nella sua requisitoria durante l’ udienza preliminare che vede imputate sette persone per omicidio colposo plurimo e lesioni: si tratta di Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione Civile, Enzo Boschi presidente dell’ Ingv, Giulio Selvaggi direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto Case, Claudio Eva ordinario di fisica all’ Università di Genova e Mauro Dolce direttore dell’ ufficio rischio sismico di Protezione civile, ieri tutti assenti. Picuti ha tenuto a precisare che l’ accusa non riguarda certo la mancata previsione del sisma ma a suo dire «La commissione ha violato normali regole di natura cautelare» causando indirettamente la morte di tante persone. GENESI INCHIESTA. Picuti, parlando davanti un largo uditorio di avvocati e parti civili, nell’ udienza presieduta dal giudice Giuseppe Romano Gargarella ha ricostruito la genesi del procedimento che in effetti fu avviato da una denuncia dell’ avvocato Antonio Valentini presentata il 17 agosto 2009. Ma c’ è dell’ altro. «Il 24 agosto» ha ricordato il Pm venne a trovarmi un ragazzo, Guido Fioravanti che aveva perso i genitori per un crollo. «Mio padre Claudio» raccontò il ragazzo era un avvocato e quindi un uomo di legge e aveva una grandissima considerazione di quanto assicurato dalle autorità competenti circa il fenomeno che stava accadendo in città. Riteneva che non bisognasse allarmarsi se gli esperti dicevano che il fenomeno era normale.» Poi lo stesso pm ha raccontato le affermazioni dell’ avvocato Maurizio Cora che su invito del colonnello dei carabinieri, Pietro Di Censo si presentò per sommarie informazioni. L’ avvocato Cora, che nel crollo della sua casa ha perso le figlie e la moglie, affermò che in occasione di una scossa del 30 marzo tutta la famiglia decise di uscire di casa anche se una delle giovani figlie aveva 39 di febbre. Ma ha poi aggiunto che in occasione della scosse successive alle rassicurazioni della commissione essi decisero di restare a casa facendo purtroppo «tesoro» di quelle valutazioni. Da allora il procedimento decollò anche in seguito ad altre deposizioni similari. «Di fronte a certe situazioni», ha commentato, il Pm «come si fa a non andare al dibattimento?». BOSCHI. In relazione alla violazione di regole cautelari il Pm ha tenuto a precisare che in un articolo scritto da Boschi su una rivista specializzata intorno al 1995, si dava per altamente probabile che entro una ventina di anni ci sarebbe stata una violenta scossa di terremoto all’ Aquila. «Come è possibile» si è chiesto Picuti, «che questo aspetto così sia stato da lui totalmente ignorato in occasione della riunione della commissione il 31 marzo 2009? I terremoti non sono prevedibili ma una informazione di massima nell’ ambito della valutazione dei rischi poteva essere fornita». PARTI CIVILI. Ieri, intanto, oltre alla confluenza di un procedimento satellite in quello principale, si è proceduto alla valutazioni delle costituzioni delle parti civili ulteriori a quelle già individuate dal Pm. Solo il Comune dell’ Aquila è stato ammesso ma sono state escluse da Gargarella tutte le associazioni quali Codacons, Codici e l’ associazione 309 Martiri del terremoto. Alcune di queste sono state escluse in quanto costituite dopo il sisma. Sulla vicenda c’ è un intervento del senatore Luigi Lusi il quale ha espresso «sconcerto e disappunto per l’ esclusione dell’ Associazione 309 martiri del terremoto aquilano dall’ udienza preliminare del processo penale sui crolli». «Premessa la necessità» prosegue Lusi «di esaminare le motivazioni dell’ ordinanza del gup, è auspicabile una rimeditazione profonda di questa negativa decisione nelle ulteriori sedi giudiziarie che verranno interpellate in questa vicenda». Precisa, infatti, Lusi: «Prima della eventuale apertura del dibattimento di primo grado ove fosse decretato il rinvio a giudizio in linea con i più recenti orientamenti è ammissibile la costituzione di parte civile di associazioni ed enti indipendentemente dalla loro data di costituzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
 

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