Privacy, Gdpr: Codacons denuncia Google e Facebook. Obbligare utenti a consenso forzato è reato
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Agenpress. Il Codacons è pronto a trascinare i giganti Google e Facebook in tribunale per il mancato rispetto delle nuove disposizioni previste dal Gdpr, il regolamento generale sulla protezione dei dati entrato in vigore lo scorso 25 maggio. Presenteremo domani un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, all’ Agcom e al Garante per la privacy chiedendo di aprire una indagine sui due colossi e sulle società connesse (Android, Instagram, WhatsApp) volta ad accertare eventuali violazioni del nuovo Regolamento sui dati personali – spiega il Codacons – Nello specifico vogliamo sia accertato dalle autorità competenti se negli ultimi giorni Google e Facebook, nel chiedere il consenso all’ uso dei dati personali, abbiano in qualche modo obbligato o forzato gli utenti ad accettare le condizioni poste dalle due società, pena l’ impossibilità per i consumatori di usufruire dei loro servizi. In tal caso il Codacons, che ha costituito una apposita task force di avvocati ed esperti di privacy al fine di verificare il rispetto del nuovo regolamento, avvierà in Italia una causa risarcitoria contro le due aziende. Nel mirino dell’ associazione sono finiti anche altri big player, come Sony e Apple. “Stiamo valutando le informazioni rese dalle grandi società agli utenti e relative al consenso sull’ uso dei dati personali, informazioni che appaiono in alcuni casi inadeguate o non sempre precise, e che non mettono l’ utente perfettamente a conoscenza delle nuove condizioni sulla privacy. In caso di violazione delle norme, chiederemo sanzioni milionarie per le aziende” – afferma il presidente Carlo Rienzi. Di privacy e delle iniziative legali del Codacons contro le società che non rispettano il Gdpr si parlerà domani nel corso di un convegno su whistleblowing e privacy organizzato da Codacons e Adiscor alle ore 15:00 a Roma presso Spazio Tiziano (Viale Tiziano 68)
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