15 Maggio 2010

Primavera di inflazione, ad aprile sale all’ 1,5%

ROMAL’ inflazione alza ancora la testa ad aprile e sale all’ 1,5%, il massimo da febbraio 2009, quando si era attestata all’ 1,6%. Un dato spinto al rialzo soprattutto dai carburanti, ma anche dalle voci legate alle ormai prossime vacanze estive, tutte in netto rialzo. Il balzo dei carburanti I dati definitivi dell’ Istat evidenziano una crescita significativa soprattutto per il capitolo trasporti (+5,5%) dove rientrano benzina e diesel. Per entrambi il rialzo è stato a due cifre, rispettivamente +16,8% per la verde e +15,9% per il gasolio. Oltre ai carburanti, ad influire sul settore sono state però anche le tariffe del trasporto aereo, aumentate di ben il 14,9% rispetto al mese di marzo e del 13,4% rispetto all’ aprile dello scorso anno. In generale sono tutte le voci legate alle ormai vicine vacanze estive a registrare aumenti significativi. I prezzi dei pacchetti vacanza tutto compreso, ad esempio, sono aumentati del +5,9% in un mese e del 3,8% su aprile 2009; per i prezzi di ingresso ai parchi divertimento l’ incremento è stato del 2,1% su marzo e dell’ 1,9% sul 2009. Per i prezzi degli altri servizi di alloggio infine l’ Istat ha registrato un +1,2% su marzo e un +0,3% sul 2009. Tutti rialzi che, secondo il Codacons, preannunciano un’ estate salata. L’ associazione stima un rincaro delle vacanze di 120 euro a persona, «che potrebbe essere più pesante se la corsa dei carburanti non dovesse arrestarsi. La conseguenza sarà la rinuncia alle vacanze da parte di molte famiglie, una riduzione dei giorni di villeggiatura e la scelta di mete vicine per contenere i costi di trasporto». Giù alimentari e comunicazioni A contenere il tasso complessivo di inflazione hanno invece contribuito, oltre alle ormai consuete comunicazioni, i ribassi degli alimentari. I tempi delle impennate di pane e pasta sono ormai lontani: i prezzi della pasta sono diminuiti dello 0,4% rispetto a marzo e dell’ 1,6% rispetto ad aprile 2009, quelli del latte sono scesi dello 0,4% su marzo e dell’ 1,9% sul 2009, quelli della frutta dello 0,2% su marzo e del 5,2% su aprile dello scorso anno. Il motivo è, secondo l’ Adoc, molto semplice: i prezzi scendono perché i consumi diminuiscono, visto che, afferma l’ associazione, sono sempre di più gli italiani che ricorrono all’ orto «fai da te», per risparmiare «fino a 300 euro l’ anno». La Coldiretti lamenta invece che la riduzione dei prezzi avrebbe dovuto essere ben più rilevante se si considera che nei campi «le produzioni agricole sono in piena deflazione con un crollo del 10% su base annuale a marzo». «I consumatori italiani – sottolinea l’ organizzazione – non hanno potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli, che rischia di provocare l’ abbandono delle campagne, a causa delle inefficienze e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare».

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