30 Novembre 2010

Prezzi record per i carburanti ma i salari rimangono al palo

A ottobre gli stipendi sono cresciuti dell’ 1,5% rispetto al 2009 mentre l’ inflazione è cresciuta dell’ 1,7%. Tornano a salire i prezzi dei carburanti. Con la differenza però che questa volta è il diesel a prendere la rincorsa e a toccare livelli record. Secondo le rilevazioni giornaliere della Staffetta quotidiana, la benzina ha sfiorato i 1,42 euro al litro, mentre il gasolio ha sfondato la soglia di 1,3 euro al litro, cifra che, in base alle statistiche mensili dell’ Unione petrolifera, non è stata mai più raggiunta dall’ autunno di due anni fa. L’ impennata riguarda una parte tutt’ altro che minoritaria degli automobilisti italiani, visto che il 37% delle auto circolanti sul territorio nazionale, ovvero oltre 12 milioni e mezzo di vetture, è, secondo le ultime stime dell’ Unrae, alimentata diesel. LE CIFRE Dopo il giro di rialzi del fine settimana, innescati come sempre dall’ Agip, i prezzi medi ieri si sono attestati per la benzina tra 1,414 euro al litro per Esso e Q8 e 1,419 euro al litro per Erg, Shell, Tamoil e Total, mentre per il gasolio oscillano tra 1,285 euro al litro applicato nei distributori Shell e il massimo di 1,304 euro al litro in quelli Q8. Quanto all’ Eni, che applica prezzi fortemente differenziati a seconda delle aree di vendita, le punte massime per la benzina sono in Campania dove, con l’ addizionale regionale, si arriva a 1,46 euro al litro, mentre in Sicilia si registra il record per il gasolio, che tocca quota 1,324 euro al litro. POLEMICHE Prezzi ritenuti «astronomici» e «insostenibili» dalle associazioni dei consumatori, pronte a denunciare «l’ immobilismo» dei governi di fronte ai rincari ininterrotti degli ultimi anni. Secondo il Codacons dal 2001 ad oggi il gasolio è rincarato del 39% e la benzina del 34%. Adusbef e Federconsumatori chiedono invece di applicare subito la riforma della rete di distribuzione su cui il governo sta tuttora lavorando e che quindi non è stata ancora varata. Alle denunce dei consumatori replica l’ Unione petrolifera, secondo la quale i prezzi sono invece allineati con l’ Europa. Per Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all’ energia, invece, «il rincaro dei prezzi dei carburanti di questi ultimi giorni sono una conseguenza dell’ andamento dei valori internazionali del Platt’ s». SALARI Prezzi che non vanno di pari passo con i salari. A ottobre, le retribuzioni contrattuali orarie sono infatti rimaste ferme su settembre e sono cresciute solo dell’ 1,5% rispetto a un anno fa, scendendo anche sotto il livello dell’ inflazione, salita all’ 1,7% sempre a ottobre. Per le buste paga un rialzo annuo così basso non si vedeva da oltre 20 anni, per trovarne uno inferiore bisogna tornare al marzo del 1999. Il tasso di crescita degli stipendi, spiega l’ Istat, «è rimasto invariato rispetto al mese precedente a causa dell’ impatto molto limitato degli adeguamenti contrattuali osservati nel mese». Guardando alla situazione dei rinnovi sul piano nazionale, a ottobre se ne contano due, per l’ estrazione di minerali solidi e per le scuole private religiose. Nello stesso mese, però, è scaduto l’ accordo per i dipendenti degli studi professionali. In altre parole, i contratti in piedi sono 37, uno in più rispetto a settembre, e riguardano 8,1 milioni di lavoratori, mentre quelli in attesa sono 41, e toccano le sorti di circa 4,9 milioni di lavoratori (37,7% sul totale).

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