7 Ottobre 2021

Prezzi, la benzina sale fino a 1,918 euro al litro. E l’aumento dei carburanti crea un effetto domino

ROMA – Continua la crescita dei prezzi dei carburanti. Con effetto domino dai trasporti ai prezzi al dettaglio. La benzina costa fino a 1,918 euro al litro, il diesel 1,780 e il Gpl 0,785. Anche il metano auto aumenta fino a 1,685 euro al litro. Ciò in base a una elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise. Il Codacons parla di stangata per le famiglie: la spesa aumenta di 357 euro all’anno.

Gli aumenti

Nel mondo dei carburanti la divisione principale è tra il self, quando ci si rifornisce senza l’aiuto di altre persone, e il servito. Nel primo caso il prezzo medio della benzina è di 1,704 euro al litro, con una forchetta che va da 1,697 a 1,724. Il diesel, invece, sale a 1,558 euro al litro, con le compagnie posizionate tra 1,550 e 1,576. Per quanto riguarda il rifornimento assistito, detto servito, la benzina schizza a 1,838 euro al litro con gli impianti che mostrano prezzi tra 1,778 e 1,918. Il diesel viaggia a 1,701 euro al litro e può essere acquistato tra 1,638 e 1,780. Il Gpl oscilla tra 0,760 e 0,785, mentre il metano auto si posiziona tra 1,269 e 1,685.

Le conseguenze per le famiglie

Il Codacons attacca: “Una stangata solo per i costi di rifornimento di carburante pari a 357 euro annui in più a famiglia”. “La benzina continua ad aumentare e costa oggi il 17% in più da inizio anno, e il +21,4% rispetto allo stesso periodo del 2020”, spiega il presidente Carlo Rienzi. Questo significa che un pieno di verde è più caro di 12,2 euro rispetto a inizio anno e di 15 euro sul 2020. Il gasolio da gennaio ha subito invece un rincaro del +16,4%, mentre in un anno è cresciuto del +21,7%, con un aggravio di 13,7 euro a pieno.

Aumentano anche i prezzi al dettaglio ed effetti sui trasporti su strada

“Gli effetti del caro-benzina, che già si sono fatti sentire sul tasso di inflazione, avranno nuove ripercussioni sui prezzi al dettaglio”, sottolinea il Codacons. In Italia l’85% della merce viaggia su gomma, e la corsa di benzina, gasolio, Gpl e metano determina maggiori costi di trasporto che saranno scaricati sui consumatori finali attraverso un incremento dei listini di una moltitudine di prodotti. La Coldiretti sottolinea che “l’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi, mentre aumentano i costi per le imprese”. Inoltre le conseguenze dei rincari si ripercuoteranno sull’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale di quelli per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.

L’alternativa: il biometano

In questo contesto, anche alla luce dell’importanza data dal Pnrr alle alternative green, per la Coldiretti è importante sviluppare le bioenergie in Italia e concorrere in maniera concreta a contrastare il cambiamento climatico. In tale ottica occorre investire per realizzare nuove produzioni come il biometano agricolo made in Italy “dalla stalla alla strada” per raggiungere l’obiettivo di immettere nella rete 6,5 miliardi di metri cubi di gas “verde” da qui al 2030. Partendo dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti, sottolinea la Coldiretti, è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini. Gli impianti di biogas in Italia oggi producono 1,7 miliardi di metri cubi di biometano ma è possibile arrivare entro il 2030 a 6,5 miliardi con la trasformazione del 65% dei reflui degli allevamenti.

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