PREZZI, CODACONS: A COSENZA E MACERATA GLI AUMENTI PIU’ ALTI PER LA VOCE “ALIMENTARI”. LISTINI DI CIBI E BEVANDE SALGONO DI OLTRE IL +14%
ECCO LA CLASSIFICA DELLE CITTA’ DOVE A GIUGNO I PREZZI DEGLI ALIMENTARI SALGONO DI PIU’
Mentre il tasso nazionale di inflazione scende al 6,4% a giugno, i listini al dettaglio di cibi e bevande schizzano alle stelle in numerose città italiane, con il record a Cosenza che, per la voce “alimentari e bevande analcoliche”, registra nell’ultimo mese un incremento dei prezzi del +14,3% su base annua.
I dati arrivano dal Codacons che, sulla base dei numeri sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat, ha stilato la classifica delle città più colpite dai rincari sul fronte dell’alimentazione.
Ben 14 province italiane registrano per gli alimentari un tasso di inflazione superiore al 12% – analizza il Codacons – In vetta al classifica del caro-cibo si piazza Cosenza, dove i prezzi crescono del +14,3% su base annua equivalente ad un maggior esborso, considerata la spesa per consumi di una famiglia residente, pari a +924 euro annui solo per cibo e bevande. Al secondo posto Macerata con +14,1%, pari ad un aggravio di spesa di +767 euro annui per famiglia residente. Al terzo posto a pari merito Rovigo, Ravenna e Grosseto con +12,8%, al quarto Benevento col +12,7% seguita da Livorno (+12,6%).
La provincia dove i prezzi degli alimentari crescono meno nell’ultimo mese è Catanzaro (+7,9%), seguita da Bergamo (+8,1%) e Brescia (+8,6%).
“Nonostante l’inflazione media sia in frenata nel nostro paese, i prezzi degli alimentari registrano ancora aumenti sostanziosi in molte città italiane – spiega il presidente Carlo Rienzi – Un danno per le famiglie, specie quelle residenti nel Mezzogiorno dove la spesa media per gli alimentari è notoriamente più alta, perché cibi e bevande rappresentano beni primari di cui i cittadini non possono fare a meno. Il Governo farebbe bene ad intervenire adottando misure tese a calmierare i listini e combattere le speculazioni che si registrano nel comparto, e che contribuiscono a mantenere elevati i listini al dettaglio”.
LE 5 CITTA’ CON L’INFLAZIONE ALIMENTARE PIU’ ALTA
Maggiore spesa annua a famiglia (considerati i consumi dei nuclei residenti)
1) Cosenza 14,3 +924 euro
2) Macerata 14,1 +767 euro
3) Rovigo 12,8 +691 euro
Ravenna 12,8 +684 euro
Grosseto 12,8 +719 euro
4) Benevento 12,7 +814 euro
5) Livorno 12,6 +708 euro
LE 5 CITTA’ CON L’INFLAZIONE ALIMENTARE PIU’ BASSA
Maggiore spesa annua a famiglia (considerati i consumi dei nuclei residenti)
1) Catanzaro 7,9 +510 euro
2) Bergamo 8,1 +463 euro
3) Brescia 8,6 +491 euro
4) Reggio Emilia 9,1 +486 euro
5) Aosta 9,2 +522 euro
CLASSIFICA COMPLETA PROVINCE ITALIANE (inflazione annua per la voce “Alimentari e bevande analcoliche”)
Cosenza 14,3
Macerata 14,1
Rovigo 12,8
Ravenna 12,8
Grosseto 12,8
Benevento 12,7
Livorno 12,6
Bolzano 12,5
Teramo 12,4
Campobasso 12,4
Olbia-Tempio 12,4
Vercelli 12,2
Brindisi 12,1
Padova 12
Vicenza 11,9
Siena 11,9
Cuneo 11,8
Napoli 11,7
Genova 11,6
Lodi 11,6
Udine 11,6
Trieste 11,6
Pordenone 11,6
Forlì-Cesena 11,6
Perugia 11,6
Pistoia 11,5
Palermo 11,5
Sassari 11,5
Ferrara 11,4
Massa-Carrara 11,4
Roma 11,4
Avellino 11,4
Viterbo 11,3
Pescara 11,3
Potenza 11,3
Belluno 11,2
Venezia 11,2
Trento 11,1
Verona 11,1
Treviso 11,1
Cagliari 11,1
Cremona 11
Ancona 11
Varese 10,9
Piacenza 10,9
Imperia 10,8
Pavia 10,8
Terni 10,8
Ascoli Piceno 10,8
Catania 10,8
Bari 10,6
Messina 10,6
Biella 10,5
Bologna 10,4
Lucca 10,4
Reggio Calabria 10,4
Gorizia 10,3
Rimini 10,3
Pisa 10,3
Caserta 10,3
Torino 10,2
Arezzo 10,2
Alessandria 10,1
Como 10,1
Lecco 10,1
Parma 10
Modena 10
Trapani 10
Milano 9,9
Mantova 9,9
Firenze 9,9
Novara 9,8
Siracusa 9,6
Caltanissetta 9,5
Aosta 9,2
Reggio Emilia 9,1
Brescia 8,6
Bergamo 8,1
Catanzaro 7,9
Fonte: elaborazioni Codacons su dati Istat
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