28 Luglio 2014

Previsioni meteo sballate gli albergatori in rivolta

Previsioni meteo sballate gli albergatori in rivolta
Il codacons
diffida i portali: «devono indicare l’ assenza di certezze assolute» le
strutture romagnole minacciano azioni legali: «basta con i falsi
allarmi»

di Annalisa D’ Aprile ROMA Tempi bui per i meteorologi che smentiti da un’ estate più che mai tropicale incorrono in richieste di risarcimento danni di albergatori e balneari, e ora anche in diffide. L’ ultima azione di protesta arriva dal Codacons. «Chiediamo a tutti i portali specializzati in meteo di pubblicare in evidenza sui rispettivi siti un avviso agli utenti in cui si informa circa la non totale affidabilità delle previsioni del tempo, soprattutto in considerazione dell’ estrema variabilità delle condizioni meteorologiche che sta caratterizzando questa estate 2014» dice il presidente dell’ associazione dei consumatori, Carlo Rienzi. «Sappiamo che la meteorologia non è una scienza esatta – aggiunge – ma nel tempo i siti web del settore sono diventati punto di riferimento per gli utenti nella scelta relativa alle giornate da trascorrere al mare, parchi acquatici, piscine, e strutture ricettive in genere. Tale situazione ha determinato e sta determinando danni ingenti ai cittadini e agli operatori del turismo, in tutti quei casi in cui le previsioni non trovano poi conferma nelle reali condizioni del tempo». A Pasqua ad esempio si sono infuriati gli albergatori liguri: il meteo ha annunciato piogge, invece c’ è stato il sole. Risultato: 30% di camere rimaste vuote. Poi è stata la volta delle strutture di Jesolo che nel ponte tra 25 aprile e 1 maggio si sono viste disdire le prenotazioni a causa di quelle nuvolette con gocce d’ acqua disegnate sui siti meteo, anche questa volta sbugiardati dal sole. «Diffidiamo – prosegue Rienzi – i siti specializzati in meteo ad indicare chiaramente sulle proprie pagine l’ assenza di certezze assolute circa le previsioni contenute nei vari portali web». L’ ennesimo caso pochi giorni fa. Sul piede di guerra stavolta una delle regioni turistiche per eccellenza: l’ Emilia Romagna. «Un week end di sole rovinato da previsioni sballate costa alla riviera 10 milioni di euro» tuonava Patrizia Rinaldis, presidente dell’ Associazione albergatori di Rimini. «Nessuno pretende che si preveda solo tempo bello, ma non possiamo accettare che questi siti già quindici giorni prima annuncino con titoli sensazionalistici la tempesta che poi non ci sarà» insisteva Rinaldis che ha anche annunciato il sostegno a un’ azione dell’ Antitrust per concorrenza sleale dei siti improvvisati rispetto ai meteorologi di professione. A fare fronte comune con l’ Emilia Romagna anche il Veneto. «Non siamo contro chi fa le previsioni per mestiere – ha detto nei giorni scorsi il presidente di Federalberghi Veneto Marco Michielli – ma contro gli sciamani di turno. Se non si arriverà alle querele, pretenderemo comunque che nei siti che pubblicano previsioni a una settimana si scriva che la loro attendibilità è pari allo zero per cento». Anche da Bergamo lamentano «un allarmismo fuorviante sul meteo» che si ripercuote sulle presenze: in alcune montagne70 % di prenotazioni in meno rispetto allo scorso anno. Intanto gli albergatori di Rimini non escludono azioni legali contro i siti meteo commerciali. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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