Presentati oltre settecento ricorsi Le associazioni sfidano Perrone
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fonte:
- Corriere del Mezzogiorno
LECCE – Sulla questione degli estimi catastali il Codacons non dà tregua al Comune e al sindaco Paolo Perrone chiede un intevento radicale: cancellare gli atti di giunta che diedero inizio al riclassamento da parte dell’ Agenzia del Territorio. Procedura, quest’ ultima, che, gioco forza, salvo colpi di scena, porterà alla tanto temuta impennata delle imposte sulla casa. Intanto, una messe di ricorsi contro la rivalutazione degli estimi, circa settecento in tutto, s’ è già riversata all’ ufficio protocollo dell’ Agenzia del Territorio e, contemporaneamente sulla Commissione tributaria provinciale. E’ accaduto per iniziativa dei cittadini che si sono visti recapitare l’ avviso di riclassameno delle proprie case. Ma molti altri ricorsi, secondo quanto fanno sapere agli sportelli delle associazioni per la tutela dei consumatori, saranno presentati nelle prossime settimane. Nel contempo il Codacons torna a tuonare contro il Comune chiedendo due cose: il ritiro immediato delle delibere di giunta che, nel 2010, diedero impulso alla rivalutazione degli estimi e di invitare l’ Agenzia del Territorio a procedere all’ annullamento, in autotutela, di tutti gli avvisi sinora recapitati ai cittadini. Secondo una stima di Confedilizia, gli immobili dell’ abitato leccese interessati dalle procedure di classamento sono circa 40mila. Ma ciò non significa che altrettanti saranno i ricorsi alla Commissione tributaria provinciale, che comunque, avrà il suo bel da fare. L’ Adoc, attraverso il suo responsabile provinciale, Alessandro Presicce, valuta che solo una parte relativamente limitata dei residenti, alla fine, decideranno di ricorrere alla Commissione tributaria «perché molti sperano in un buon esito del ricorso presentato al Tar dal Comune contro il diniego dell’ Agenzia del Territorio alla richiesta di sospendere il riclassamento, non sapendo che, anche se l’ amministrazione comunale dovesse spuntarla, la decisione del giudice amministrativo non produrrà alcun effetto per chi ha ricevuto l’ avviso dopo l’ avvio dell’ azione giudiziaria per le vie amministrative». Nei giorni scorsi Codacons, Adoc e Adusbef hanno impugnato dinanzi al Tar la delibere 639 del 29 luglio 2010 con cui la giunta diede il via alla perequazione da parte dell’ Agenzia del Territorio, e la 746 dell’ 11 ottobre 2010 emanata ad integrazione della prima. L’ Adoc ricorda che il ricorso alla Commissione tributaria provinciale deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica dell’ avviso, e che «questo resta lo strumento più efficace di difesa del cittadino». Ancora: «Poiché il ricorso al Tar del Comune di Lecce, qualunque sia l’ esito, non avrà effetti sugli avvisi che sono stati e saranno notificati ai cittadini, non resta che rivolgersi alla giustizia tributaria per avere ragione di un provvedimento indiscriminato – sostiene Adoc – e a nostro avviso illegittimo che alleggerirà ulteriormente il portafoglio dei leccesi».
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