Prendere l’Alitalia per venire a Milano? Un’odissea
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- Affari Italiani
Le tariffe esorbitanti imposte da Alitalia-Airone, ( Cai), sulla tratta Milano-Roma non sono l’unico problema che angustia la classe politica settentrionale. Anche sulla qualità del servizio resta ancora molto da fare come dimostra l’odissea vissuta da una quarantina di passeggeri che stamattina all’alba si sono recati all’aeroporto di Alghero per prendere il volo diretto a Milano.
“Problemi tecnici di grave natura non consentono di partire, i passeggeri potranno prendere alle sette l’aereo per Roma e poi da lì un altro per Milano”. Questa, all’incirca, la spiegazione data alle 6 del mattino per giustificare la soppressione dell’Alghero-Milano previsto tra 20 minuti. Qualcuno inizia a preoccuparsi perché a Linate rischia di perdere la coincidenza con altre destinazioni continentali ma per il momento prevale la calma e il sangue freddo tipicamente isolano. Per la capitale si parte con mezz’ora di ritardo poiché bisogna fare i biglietti per i “nuovi” passeggeri.
A Fiumicino si arriva alle 8,20 e subito si materializza un altro incubo: mancano gli scivoli e il bus navetta, un imprevisto che prolunga la permanenza sul mezzo di altri 40 minuti. Affaticati e reprimendo a fatica il malumore la quarantina di malcapitati può sedersi nella sala di aspetto dell’hub solo verso le nove del mattino: “Alle 10 prenderete posto sul volo Roma-Milano, scusateci ancora per i disguidi”, spiega un imbarazzato (neanche troppo secondo qualche passeggero) funzionario della Cai. Tutto a posto? Niente affatto, una volta saliti sul velivolo la voce del comandante annuncia una nuova sciagura: “Siamo spiacenti, stiamo risolvendo un problema tecnico: un sedile dell’aereo dev’essere aggiustato”.
Monta l’ira, c’è chi fa gli scongiuri pensando agli appuntamenti di lavoro milanesi che potrebbero saltare. Ma la speranza è l’ultima a morire: forse stavolta faranno in fretta, che sarà mai riparare una seggiola? I calcoli, purtroppo sono sbagliati: si parte alle 11 e 10, con oltre un’ora di ritardo. A mezzogiorno gli sciagurati sono nello scalo meneghino e attendono i bagagli: “Meno male siamo a Milano – si ragiona ad alta voce – qui certe inefficienze non accadono”.
Previsione sbagliata: a fine scarico mancano le valige caricate ad Alghero. Scoppia la rivolta, l’ufficio “Bagagli smarriti” è preso d’assalto e i responsabili vengono ricoperti d’insulti. I più infuriati sono quelli che hanno perso i voli verso altri centri: “Vi denuncio al Codacons, alla Procura, pagherete tutti i danni”, sono le uniche espressioni riportabili.
Da parte loro gli impiegati fanno spallucce: “Non sappiamo dove sono finiti i vostri bagagli, appena abbiamo notizie vi informeremo”. Parole che contribuiscono ad accendere gli animi di gente che ha dormito poche ore per prendere il primo aereo giornaliero. “Il problema – spiega un responsabile Sea – è che quando si spostano le valige da un volo all’altro si rischia di smarrirle”. Una spiegazione che convince poco. E che preannuncia una lunga attesa: alle tre del pomeriggio dei propri beauty case non si sa ancora nulla.
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