Prelievo per gli esodati insorgono Pdl e industriali
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fonte:
- Alto Adige
- Corriere delle Alpi
- Gazzetta di Mantova
- Gazzetta di Modena
- Gazzetta di Reggio
- Il Centro
- Il Mattino di Padova
- Il Piccolo
- il Tirreno
- La Città di Salerno
- La Nuova Ferrara
- La Nuova Sardegna
- La Nuova Venezia
- La Provincia Pavese
- La Tribuna di Treviso
- Messaggero Veneto
- Trentino extra
Prelievo per gli esodati insorgono Pdl e industriali
di Vindice Lecis wROMA Confindustria e Pdl bocciano il contributo di solidarietà a favore degli esodati. Il governo concorda. E Bersani spiega che ci possono essere «altre soluzioni». La piccola patrimoniale istituita da un voto della commissione lavoro della Camera per un contributo del 3% sui redditi sopra i 150mila euro, in realtà riguarda solo una minoranza di italiani: secondo la Cgia di Mestre si tratta di 151mila cittadini, pari allo 0,4% dei contribuenti. Il contributo di solidarietà, tuona il vice presidente di Confindustria Aurelio Regina «è iniquo e si aggiunge ad un prelievo analogo ancora in essere» previsto dal decreto Salva Italia. Per gli industriali il contributo colpisce «una fascia di popolazione che è l’ unica che spende minacciando ulteriormente i consumi». Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, dà voce all’ irritazione del suo partito: «Nessuno ha consultato la presidenza del gruppo» e comunque «non condividiamo» la soluzione individuata. A parte il deputato Cazzola, altri esponenti del Pdl hanno votato in commissione il contributo. Cicchitto spiega di «non condividere il ricorso a forme di finanza straordinaria per una copertura delle risorse necessarie sul tema». Il governo, messo in minoranza in Parlamento, coglie l’ occasione per ribadire la sua contrarietà alla riscrittura delle norme: «Smentisco che per aiutare gli esodati il governo pensi di aumentare ulteriormente i tabacchi e anche di infliggere un’ ulteriore tassa sui redditi oltre i 150mila euro. Il tema va affrontato in modo diverso» scandisce il sottosegretario all’ Economia, Gianfranco Polillo. Il leader democratico Bersani ritiene che «possono esserci altre soluzioni» e che l’ argomento della tassa del 3% ai ricchi può anche essere discusso. Ciò che lo interessa «è però arrivare all’ obiettivo». Al governo ricorda che «esiste un problema e che ancora non si è risolto». C’ è urgenza per allargare la platea e trovare la copertura perché «non possiamo lasciare senza salario, senza pensione e senza niente un certo numero di persone. Questo non può esistere». Ma per la Federmanager la tassa è sbagliata perchè, anzitutto, bisogna colpire gli evasori. La decisione parlamentare di trovare ulteriori 3 miliardi con il prelievo piace però a molti. L’ esponente di centro destra Silvano Moffa, attacca Confindustria: «Stiamo parlando di un contributo di solidarietà che verrebbe applicato una tantum, della durata di soli due anni. Non ci vedo, in questo caso alcun elemento di iniquità». Dal Pd si fanno sentire le voci più sensibili sul problema e Cesare Damiano considera il contributo sui redditi alti un elemento di «giustizia sociale». Stefano Fassina sollecita il governo a «maturare una posizione più aperta» e di tenere conto del voto parlamentare. Anche per il comunista Diliberto il contributo non comprime i consumi. Sostengono il voto parlamentare i sindacati. Per Susanna Camusso, segretario della Cgil, bisogna però sanare «una profonda ingiustizia che continua a permanere e non può trascinarsi» e appare «positiva l’ indicazione di un meccanismo di solidarietà per chiedere a chi ha di più di contribuire». La soluzione del Parlamento per Bonanni (Cisl) «è un’ indicazione credibile e se se ne trovano anche altre migliori tanto meglio, l’ importante è che si trovino i soldi per questa operazione». Una stoccata del Codacons a Confindustria. Si tratta di una dichiarazione «falsa e vergognosa» perché ci si preoccupa di chi guadagna molto piuttosto che delle famiglie «che non arrivano a fine mese». La Cgia di Mestre conferma che il contributo di solidarietà interesserà solo 151mila cittadini, pari allo 0,4% del totale delle persone fisiche presenti in Italia. L’ associazione artigiana ha calcolato che il prelievo progressivo «crescerà al crescere del reddito. Per un contribuente con 160mila euro di reddito annuo l’ aggravio effettivo sarà di 166 euro», per quello con 170mila invece il contributo «peserà per 322 euro all’ anno fino a toccare i 5800 per un ipotetico contribuente da 500mila euro». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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