11 Aprile 2020

Pranzi di Pasqua per tutti i gusti consegnati a domicilio

crollo dei consumi per la tavola delle feste, ma c’ è chi non rinuncia ai piatti dei locali preferiti
RAVENNA Una Pasqua e Pasquetta senza messe, senza tavole imbandite per banchetti luculliani con famiglie allargate, senza gite fuori porta, senza passeggiate al mare e senza tavoli prenotati al ristorante preferito. Fra le mura domestiche non si rinuncerà alla tavola apparecchiataper le feste e ai piatti della tradizione, madi certo si rinuncerà a qualcosa, o anche a molto nel caso delle tante famiglie in cui – a causa del fermo imposto dall’ emergenza Covid-19 a molte attività-è venuta a mancare una parte del reddito. L’ impatto sui consumi – che hanno segnato una marcata e prevedibile contrazione per i prodotti tipici legati alla festività – è stato rilevato dal Codacons, che come ogni anno ha realizzato uno studio sulle spese delle famiglie in occasione della Pasqua. Si profila un crollo del 25% rispetto allo scorso anno: per imbandire le tavole la spesa degli italiani non supererà circa 34,6 euro a famiglia, mentre per uova e colombe si registrerà una contrazione del 40%. Anche per l’ agnello emerge una sensibile flessione della spesa, con una riduzione del 35%. Per parare i colpi della crisi, commercianti e artigiani si sono ingegnati per poter proseguire in qualche modo la loro attività con consegne a domicilio di articoli e beni di ogni tipo. Così, per chi non vuole rinunciare al pranzo da ristorante sedendosi a tavola senza mettersi ai fornelli, si può ordinare un pasto completo dall’ antipasto al dolce per cifre che si aggirano mediamente frai 25e i35 euro a persona. E la scelta è veramente ampia: dal tradizionale romagnolo alla cucina creativa, dal menù di carne alla degustazione di pesce; né manca la scelta alla carta che spazia dalla pizza alla piadina, sconfinando nell’ etnico. Non solo: a domicilio si possono ricevere per celebrare adeguatamente la Pasqua anche abiti – da rinnovare per l’ occasione, come vuole la tradizione -, e per chi vuole risparmiarsi anche lo stress della spesa fra file, divieti, disinfettanti e mascherine, si possono ordinare anche last minute torte e dolci artigianali, colombe, uova di Pasqua, pasta fresca, vino per accompagnare le pietanze, carne e preparati, pesce fresco. La ristorazione supererà quindi la crisi reinventandosi nell’ asporto? «Certo che no: assolutamente non si fanno affari», spiega Mauro Mambelli, presidente di Confcommercio Ravenna e storico ristoratore: «Si cerca di mantenere un contatto con i clienti; qualcuno per disperazione cerca di mantenere in questo modo un minimo di attività, anche perché amiamo il nostro lavoro, ma uno studio che abbiamo commissionato dimostra che al massimo si può mirare a un pareggio. Va me glio chi era già attrezzato per l’ asporto, come le pizzerie, ma per gli altri adeguarsi a queste modalità comporta dei costi aggiuntivi a fronte di scarsi introiti. Il nostro auspicio – proposta che stiamo portando avanti a livello nazionale – è che al più presto si possa lavorare sull’ asporto prelevato dal cliente, mantenendo tutti gli accorgimenti sulle distanze e l’ uso di mascherine che si usano oggi per andare in farmacie o nei negozi di generi alimentari. Questo potrebbe veramente fare la differenzaper la categoria, per ripartire».

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