Povera Italia! E’ un popolo di pensionati affamati
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fonte:
- La voce di Romagna
Nel 2011 quasi la metà dei pensionati, circa 7,4 milioni, il 44,1% del totale, ha ricevuto redditi da pensione per un importo mensile inferiore a 1.000 euro. Lo ha rivelato l’ Istat, scendendo quindi nel dettaglio: il 13,3% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese; il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro, il 23,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro e il restante 32,8% percepisce un importo superiore ai 1.500 euro. Le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.228 euro (contro i 19.022 euro degli uomini); oltre la metà delle donne (53,4%) riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (33,6%) degli uomini. Il 27,8% dei pensionati ha meno di 65 anni, il 49,2% ha un’ età compresa tra 65 e 79 anni, il 23% ne ha più di 80. “Si tratta di un popolo di affamati – commenta il Codacons – persone che non ce la fanno a vivere dignitosamente e che sono costrette a ridurre il quantitativo di cibo acquistato”. “Se si considera che per l’ Istat – aggiunge l’ associazione dei consumatori – la soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011 euro, ci si rende conto di come una pensione da 500 euro sia una vergogna nazionale. E’ per queste pensioni da fame che secondo gli ultimi dati disponibili, relativi al 2011, il 59,8% delle persone sole con più di 65 anni non può permettersi una settimana di ferie lontano da casa, il 49,6% non riesce a sostenere una spesa imprevista di 800 euro ed il 21% non può permettersi un pasto adeguato ogni due giorni”. “Per questo il Codacons – conclude l’ associazione – se vogliamo definirci un paese civile, chiede che le pensioni siano adeguate almeno al reale aumento del costo della vita, considerato che un pensionato ha molte più spese obbligate rispetto agli altri e concentra la gran parte delle spese in alimentari e abitazione (acqua, elettricità….). Dal 2002 ad oggi i pensionati hanno avuto un’ inflazione da doppia a tripla rispetto a quella media ufficiale, perdendo sempre più potere d’ acquisto. Ecco perché aver bloccato le rivalutazioni delle pensioni sopra 1400 euro lorde, come se si trattasse di milionari, è ignobile, specie se poi si infiammano i prezzi con gli aumenti dell’ Iva”.
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