Poste, salta una virgola e i correntisti vanno in rosso
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fonte:
- La Stampa
ROMA Figuratevi l’incubo perfetto: si va in banca per prendere dei contanti, si va alla macchinetta, si infila dentro la tessera del Postamat piuttosto che il Bancomat, si prendono 250 euro. Poi si controlla e secondo il computer ne avete prelevati 25.000, prosciugando il conto corrente. Ad altri è capitato di trovarsi davanti alla cassa del supermercato o dal benzinaio o al ristorante con l’imbarazzante messaggio «transazione non autorizzata». Brutte esperienze capitate a un discreto (ma imprecisato) numero dei 5,7 milioni di italiani che hanno un conto corrente con Poste Italiane o dei 6,2 milioni che invece hanno soltanto la carta Postamat. Sì, perché stavolta la topica è stata di quelle davvero monumentali. Un errore provocato dal nuovo software introdotto durante la notte per aggiornare il sistema: e così, «un certo numero di clienti» che hanno effettuato operazioni con la carta Postamat presso terminali non delle Poste nei giorni 19 e 20, il programma ha fatto «saltare» la virgola dei decimali. Un modesto acquisto da 100,00 euro si è trasformato in uno sproposito da 10.000 euro. Chiaramente in un battibaleno i conti postali degli sfortunati colpiti dal baco informatico sono calati nel Profondissimo Rosso. Diciamolo subito: ieri le Poste hanno giurato e spergiurato che entro stamattina tutto tornerà come prima, i saldi corretti saranno ripristinati al centesimo, e tante scuse ai clienti. Vedremo se sarà così. Epperò, il caso appare di proporzioni davvero monumentali. Una gaffe imperdonabile per un’azienda come le Poste che da qualche anno sembra molto più interessata a cercare di fare la banca che a spedire pacchi e lettere. E se i comunicati ufficiali parlano di «alcuni episodi» senza fare cifre, a quanto pare il caso ha riguardato invece molte migliaia di persone, forse diverse decine di migliaia di persone. Una cosa un po’ più grossa di un’«anomalia contabile». Il pasticcio ha fatto arrabbiare molti correntisti e le associazioni dei consumatori. «Non ci accontentiamo di queste giustificazioni – affermano Adusbef e Federconsumatori – e ripristinare il saldo non è sufficiente: deve essere risarcito anche il danno. Basti pensare a chi oggi aveva bisogno di soldi per pagare qualcuno e invece non ha potuto farlo. O chi aveva protesti». Secondo le associazioni dei consumatori, «se si continua così, non si faranno più conti on-line. Oltretutto, chissà quanti non si sono accorti degli addebiti gonfiati». Anche per il Codacons «è un fatto grave. Poste italiane dovrebbe dotarsi di sistemi di controllo adeguati. Non basta giustificarsi come ha fatto adesso, ma deve individuare e punire i colpevoli». «Non ci risulta che altri istituti di credito nel mondo abbiano mai avuto un’anomalia simile», accusa la Slc-Cgil. In questa giornata terribile per l’ad di Poste Massimo Sarmi, una piccola buona notizia: la Polizia Postale ha beccato (c’è anche un diciassettenne) gli hacker che il 10 ottobre scorso avevano attaccato il sito Internet. «È stata dimostrata l’impenetrabilità dei sistemi di sicurezza informatica di Poste Italiane», commenta lieto Sarmi. Peccato che le Poste stavolta siano state capaci di farsi del male da sole.
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