“Positivo bambino nato nel 2010”

"Positivo bambino nato nel 2010"

Il padre di un bambino, tramite il Codacons, fa sapere che suo figlio nato nel dicembre 2010 al policlinico Gemelli è positivo al test della tubercolosi. Poco dopo il ministro della salute Ferruccio Fazio, rispondendo al question time alla Camera ricostruendo le tappe della vicenda tbc nel nosocomio, dice che "l’ infermiera si è ammalata dal 28 luglio di quest’ anno e non dal 2004". Codacons, azioni collettive Mentre la magistratura indaga per epidemia colposa e omissione di atti d’ ufficio, ed ha disposto controlli anche in reparti diversi dalla neonatologia, proprio il Codacons annuncia anche l’ avvio di sette azioni legali tra cui due class action nei confronti del Gemelli. Il presidente dell’ associazione Carlo Rienzi ha precisato che "i danni verranno chiesti sia per i bambini risultati positivi al test, sia per quelli al momento non positivi". Il risarcimento più elevato che potrebbe essere ottenuto ammonterebbe a 500mila euro per ogni bambino risultato positivo al batterio della tbc. Riguardo il caso del bambino nato l’ 8 dicembre 2010 il padre del piccolo, parlando al telefono con Rienzi ha spiegato che "appena abbiamo visto salire la tensione e l’ attenzione, ci siamo allertati e attivati in maniera autonoma. Così giovedì scorso abbiamo portato nostro figlio al Gemelli per i primi controlli, in seguito ai quali lunedì ci è stata comunicata la positività del piccolo al batterio della Tbc. Ieri (martedì per chi legge, ndr ) abbiamo effettuato la lastra al torace che è risultata negativa ma andranno fatti altri accertamenti". L’ uomo ha aggiunto che "per i test al Gemelli abbiamo dovuto pagare 70 euro". Fazio: "Non c’ è emergenza" Ferruccio Fazio a Montecitorio ha detto che "in merito alla vicenda del Gemelli, voglio affermare che non esiste una emergenza tubercolosi in Italia". Riportando dati specifici il ministro ha detto che complessivamente i bambini coinvolti nell’ indagine sono 1.708, ad oggi ne sono stati contattati il 95% (1.621). Dei 1.415 già sottoposti ai test l’ 8,6% sono risultati positivi, "sotto l’ indice di bassa incidenza della Tbc nei Paesi sviluppati".

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