12 Marzo 2017

Porto, Di Majo: «Il Codacons denuncia fatti inesistenti»

Porto, Di Majo: «Il Codacons denuncia fatti inesistenti»

LA POLEMICA Fin dall’ inizio non c’ è stata simpatia reciproca, ma ora lo scontro è aperto e frontale. Da una parte il Codacons regionale, che ha chiamato in causa l’ Anac (Autorità anticorruzione) parlando di presunta mala-gestione del porto; dall’ altra il presidente dell’ Autorità portuale di sistema Francesco di Majo, che replica stizzito, mettendo i puntini sulle i. «Trovo inaccettabile – afferma il numero uno di Molo Vespucci – il modus operandi del Codacons, che sulla base di presunte lettere anonime, si rivolge all’ Anac e altre autorità per denunciare fatti inesistenti e tentare di screditare il presidente dell’ Autorità portuale di sistema». Questo l’ incipit. Poi di Majo entra nel merito delle accuse dell’ associazione dei consumatori. «Anziché rivolgersi direttamente all’ amministrazione – continua – il Codacons dice di aver presentato questo esposto basato sul contenuto di lettere anonime, che è del tutto falso. Nei circa due mesi e mezzo della mia gestione, infatti, non c’ è stato alcun aumento di stipendio per quadri o dirigenti dell’ ente. Quanto alle allusioni sull’ assunzione di due figure professionali – rincara il presidente – ricordo che uno dei due bandi al momento è sospeso, e riguardava la figura del capo dello staff del presidente, mentre l’ altro è relativo all’ assunzione a tempo determinato di un dirigente amministrativo che andrà a riempire una casella della pianta organica attualmente vuota». Quindi di Majo replica alla terza e ultima contestazione dell’ associazione. «Non so proprio quali siano i documenti citati dal Codacons – sottolinea – circa la presunta incompatibilità e inconferibilità dell’ incarico di segretario generale alla dottoressa Roberta Macii. L’ unico motivo per cui non si è potuto procedere alla nomina, è legato all’ impossibilità, ancora oggi, di insediare il Comitato di gestione, per motivi che non dipendono certo da me. Trovo singolare che un’ associazione come il Codacons, che peraltro fino poco tempo fa aveva collaborato direttamente e molto da vicino con l’ Autorità portuale, ora anziché rivolgersi all’ ente per chiarire il contenuto di scritti anonimi, si preoccupi di dar credito a illazioni e veleni creati ad arte, precipitandosi a denunciare tutto a soggetti come l’ Anac, che in ogni caso non avrebbero nessuna competenza su quanto segnalato». Un po’ più soft la chiusura del presidente. «Credo – dice di Majo – che se si hanno a cuore le sorti e le prospettive del porto, non si dovrebbe cercare a tutti i costi la polemica sterile su argomenti capziosi, ma semmai un confronto costruttivo su come risolvere i problemi dello scalo e sulle opportunità di sviluppo da cogliere». Re.Ci. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
 
 

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