Popolare Bari dopo la Consulta i soci puntano sulla Corte Ue per il rimborso
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fonte:
- la Repubblica
«In caso di recesso degli azionisti, la Banca popolare di Bari (BpB) potrà limitare il rimborso ai soci che decidano di restituire le azioni e recedere dalla società » . A 24 ore dalla pronuncia della Corte costituzionale, il comitato per la tutela degli azionisti della BpB – che chiama a raccolta varie associazioni di consumatori – accetta il verdetto dei giudici romani. Senza fare spallucce. E, anzi, restando in prima linea. In attesa della motivazione della Consulta, prima, e della trasformazione dell’ istituto di credito da popolare in spa, poi. Proprio come ha previsto una norma varata nel 2015. La stessa che la Corte ha dichiarato costituzionalmente legittima, perché « non lede il diritto di proprietà», hanno riconosciuto i legali del Comitato. È allora possibile che le azioni di Bpb, attualmente quotate intorno ai cinque euro e 70 centesimi nel mercato secondario Hi- Mtf, possano subire un ribasso per i soci che, in sede di trasformazione in società per azioni, decidano di recedere. Ipotesi eventuale e del tutto legittima. Sulla quale, tuttavia, lo stesso Comitato si è detto pronto «a vigilare con tutti gli strumenti previsti dalla legge, affinché la limitazione del diritto al rimborso non si trasformi in una sua eventuale soppressione di fatto », si legge nella nota diffusa ieri. Certo, bisognerà attendere la motivazione della sentenza della Consulta. « Attenderemo, nella speranza di poter trovare al suo interno almeno un qualche riconoscimento per cui la limitazione del diritto al rimborso non debba diventare una sorta di ” esproprio senza indennizzo”. Altrimenti – è sempre la posizione del Comitato – ci riserviamo sin d’ ora di promuovere un’ azione collettiva degli azionisti dinanzi alla Corte di giustizia europea o altre autorità » . E occorrerà pure attendere che il Consiglio di Stato fissi i termini per dare seguito alla trasformazione in spa, subito la convocazione dell’ assemblea dei soci, chiamata adeliberare sulla trasfor-mazione stessa. «Solo dopo inizierà a decorrere il termine per esercitare eventualmente il diritto di recesso, per chi lo voglia » , hanno precisato gli esperti di Adiconsum, Adusbef, Assoconsum, Codacons, Codici, Confconsumatori e Unc. E se, dal canto loro, quella promossa dalla Consulta è una norma che «fa prevalere le ragioni di stabilità finanziaria sul diritto dei singoli risparmiatori piccoli azionisti » , dalla BpB hanno ribattuto che si tratta di «una legge dello Stato, e che come tale va rispettata ». «Proprio l’ avvocato di Bankitalia aveva sostenuto – hanno detto dall’ istituto – che la direttiva europea mette al primo posto la solidità del patrimonio delle banche ». – c.d.z. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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