22 Gennaio 2020

Pop -Bari, sì della Camera al dl il testo ora passa al Senato

pd: i correntisti sono al sicuro. m5s: sventato un disastro per il sud
ROMA. Via libera dell’ Aula della Camera al decreto legge sulla Banca popolare di Bari. Il testo, approvato a Montecitorio con 412 voti a favore, nessun contrario e 28 astenuti (i deputati di Fdi), passa al Senato. Numerose le reazioni politiche. «Con la conversione in prima lettura del decreto comincia il lavoro per farne il perno di una Banca del Mezzogiorno che riequilibri le differenze tra Nord e Sud per l’ accesso al credito», scrive in una nota il deputato barese del Pd, Alberto Lo sacco che aggiunge: «Non più di 40 giorni fa abbiamo rischiato la corsa agli sportelli e oggi, invece, i correntisti sono al sicuro, l’ istituto ha la piena operatività. Ne va dato atto al Governo». Sulla questione interviene anche il sottosegretario all’ Economia, Alessio Villarosa: «L’ intervento per i risparmiatori non può che essere, eventualmente, successivo alla proposta che gli operatori messi in campo da questo Governo faranno agli azionisti che dovranno, loro, decidere se continuare con l’ operazione messa in campo o eventualmente votare anche in modo contrario all’ assemblea degli azionisti, allora in quel caso, come già detto dal ministro Gualtieri, ci sarà la massima tutela dei risparmiatori». Il deputato dem Claudio Mancini, relatore del decreto misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno, sottolinea: «Abbiamo dato il nostro contributo alla messa a punto di un testo che è coerente con quanto già fatto in questi anni». Per Anna Ruggiero (M5s), componente della Commissione Finanze alla Camera «con il decreto legge sulle misure di sostegno per il Mezzogiorno, che ha avuto il via libera della Camera, abbiamo sventato un disastro per il Sud Italia». Marcello Gemmato, segretario della Commissione Affari sociali della Camera, fa notare: «Il Governo ha accolto, con parere favorevole, il mio ordine del giorno al decreto in sostegno del sistema creditizio nel Mezzogiorno». Il dg dell’ Abi, Giovanni Sabatini ricorda che «le banche italiane hanno dimostrato grande sensibilità di intervento in un processo di messa in sicurezza della banca. Dovrà essere definito il piano industriale. La banca è operativa e ha ora un percorso definito con procedimento legislativo per intervento del Mediocredito centrale, vedremo lo sviluppo». Il decreto sul salvataggio di Banca Popolare di Bari non basta per il Codacons, perché – a suo parere ancora non vi sono certezze sulla sorte dei risparmiatori dell’ istituto coinvolti nel default. «A tutt’ oggi non vi sono garanzie sui rimborsi in favore di azionisti e obbligazionisti della banca che hanno visto i propri risparmi andare in fumo – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo il decreto passato alla Camera, e che dovrà superare il vaglio del Senato, non può certo bastare al Codacons, perché si rischia di ripetere il caos registrato con le banche venete, con i risparmiatori che hanno dovuto attendere anni per veder riconosciuti i rimborsi, tra l’ altro parziali e nemmeno per tutti. Per tale motivo continuiamo a ritenere la strada legale l’ unica possibile per ottenere giustizia, ed invitiamo i risparmiatori dell’ istituto a costituirsi parte offesa nelle inchieste della magistratura attraverso i moduli messi a disposizione sul sito del Codacons, diffidando da organizzazioni che per lo stesso servizio chiedono cifre spropositate e ingiustificate». Il Siti, sindacato italiano per la tutela dell’ investimento e del risparmio, «si riserva il giudizio definitivo sulle misure per i rimborsi lasciate alla proposta dei nuovi azionisti di controllo, Mcc e Fitd».

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