11 Gennaio 2020

Pop Bari, Gualtieri crede nel rilancio Ma Lega ec onsumatori attaccano

Bari Il ministro per l’ Economia, Roberto Gualtieri, si è detto certo che entro la metĂ  del 2020 «ci sarĂ  il rilancio della Banca Popolare di Bari», auspicando un «piano robusto, con la trasformazione dell’ istituto in spa e l’ ingresso del Fondo interbancario e di Mediocredito Centrale». Ma le dichiarazioni del ministro, espresse ieri mattina nell’ audizione della commissione Finanze della Camera dei Deputati sul decreto per il Mezzogiorno, non hanno convinto le associazioni dei consumatori. Il Codacons (che oggi alle 17 terrĂ  un’ assemblea pubblica all’ hotel Rondò di Bari) non è stato tenero: «Dal governo nessuna garanzia per i risparmiatori». E mentre Federconsumatori auspica «forme di indennizzo per gli azionisti e gli obbligazionisti», la Fabi invoca «una legge per il reato di disastro bancario» e il Siti (sindacato italiano per la tutela dell’ investimento e del risparmio) ritiene «incoerenti i rimedi auspicati da Gualtieri». Polemico anche Giulio Centemero, capogruppo della Lega in commissione Finanze della Camera, secondo il quale il ministro non avrebbe dato risposte sui truffati. Ma torniamo alle parole del ministro per l’ Economia. Gualtieri ha spiegato che «la trasformazione della Popolare di Bari in spa e l’ ingresso del Fitd e di Mcc comporteranno effetti di rilievo sia sul valore che sulle dimensioni della partecipazione degli attuali azionisti, mentre per i depositanti non si prevedono impatti, sono lieto di dare questo messaggio». Il ministro dell’ Economia poi ha auspicato per gli azionisti attuali che «il Fitd possa considerare forme di incentivo a favore dei piccoli azionisti coniugata a strumenti composizione controversie in corso». E ancora: «Evitare uno scenario di liquidazione della banca è una condizione necessaria per evitare un danno molto forte al tessuto economico e sociale della Puglia, del Mezzogiorno e anche della provincia di Orvieto. Come poi nel risanamento e rilancio si terrĂ  auspicabilmente conto delle condizioni specifiche di Orvieto, è un tema che sarĂ  affrontato con attenzione ed equilibrio». Il ministro ha spiegato che l’ utilizzo come attivo dei crediti fiscali dell’ istituto pugliese, al centro di un confronto con la Commissione europea nell’ ambito del salvataggio, presenterebbe «tempi incompatibili» con le esigenze dell’ intervento e «condurrebbe presumibilmente a un diniego» di Bruxelles. Ma fra il Mef e Bruxelles si stanno valutando anche forme alternative. Critiche, come detto, le reazioni. Il Codacons ritiene che «l’ unica possibilitĂ  per i risparmiatori per tutelare i propri diritti e ottenere il rimborso dei soldi persi sia attivarsi sul fronte legale, costituendosi fin da subito come soggetti offesi nelle inchieste della magistratura». Infine per il Siti quelli annunciati da Gualieri sarebbero «rimedi incoerenti, non potendo neppure lontanamente essere paragonati con la concretezza degli indennizzi diretti previsti dal Fir per le banche del Nord».

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