2 Dicembre 2009

Ponte Cittadella, si apre il processo per chi non ha reso sicura la città

ALLUVIONE.DUE INDAGATI Ponte Cittadella, si apre il processo per chi non ha reso sicura la città

 Il ponte Cittadella è stato abbattuto ma non si ferma, sebbene si sia ancora alle fasi preliminari, il processo a chi non avrebbe coordinato e programmato gli interventi per rendere sicura la città in caso di alluvioni definiti necessari dal Piano stralcio del ’95. Due gli imputati: Michele Presbitero (Milano) segretario generale dell’ Autorità del Bacino del Po dal 2002 al 2007 e Roberto Passino (Roma) che lo è stato dal ’95 al 2000. Per quest’ultimo è scattata la prescrizione da formalizzarsi il 19 gennaio quando si torna in aula per iniziare il dibattimento a Presbitero il quale nega sostenendo che, al limite, l’abbattimento spettava alla Regione. L’accusa per entrambi è di pericolo colposo di inondazioni in relazione all’omissione d’atti d’ufficio non essendosi «attivati celermente per far abbattere il ponte che genera pericolo di esondazioni».  La causa è stata portata ieri davanti al giudice Catalano (Serenella Pittaluga parte civile per il Codacons, pm Parisi) e i difensori Gobbi e Villata hanno subito cercato di bloccarla con eccezioni di cui due respinte (trasmissione degli atti a Parma per competenza territoriale e affidamento del processo al collegio e non al giudice unico). Si è invece concordato sulla necessità di esaminare un esposto inviato a suo tempo da Sergio Kalcic, presidente dell’Associazione «Amici di Rovereto» e archiviato. Riguardava i «gravi ritardi della messa in sicurezza della città», le stesse motivazioni alla base di quello che ha poi dato origine al processo, presentato da lui, Graziella Zaccone Languzzi e Armando Mattana.

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