Pomodori e vongole guidano la corsa dei prezzi
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fonte:
- Il Mattino
Pomodori e vongole guidano la corsa dei prezzi
Sono i pomodori da sugo, le vongole e le patate i prodotti che hanno subito i maggiori rincari dal primo gennaio scorso, da quando cioè è entrato in circolazione l?euro in contanti. Lo rileva una tabellina dell?Istat resa nota ieri da Vito Tanzi, sottosegretario all?Economia e presidente del Comitato euro, nel corso di un?audizione davanti alle Commissioni bilancio e finanze della Camera.
A fronte di questi forti rincari (tra il 40% e il 22%) altri prodotti hanno subito, invece, variazioni di prezzo in negativo, cioè sono diventati meno cari. Tra questi i voli aerei intercontinentali (-12,9%) ed europei (-6,5%), il gas da riscaldamento e da cottura (rispettivamente -8,3% e -7,4%), i personal computer (-4,4%). «La tabellina, ha spiegato Tanzi, ha monitorato l?andamento dei prezzi nei primi cinque mesi di quest?anno, dal primo gennaio al 31 maggio». Il test include da una parte i quindici prodotti che hanno subito i maggiori rialzi e dall?altra, i quindici prodotti i cui prezzi sono scesi di più. Fatta 100 la base di riferimento dei prezzi al primo gennaio scorso, l?Istat ha calcolato la variazione al rialzo o al ribasso. Ne risulta appunto che i pomodori da sugo sono aumentati del 39,9%; le vongole del 29,7%; le patate del 22,8%; i fiammiferi del 17,6%.
Ma dal mondo delle campagne la Coldiretti aggiunge che se i pomodori, le patate e le cipolle sono i prodotti alimentari per i quali l?Istat ha rilevato il maggior rincaro nei prezzi di vendita al consumo a partire dal primo gennaio scorso, i prezzi pagati alle imprese agricole nelle campagne per gli stessi prodotti e nello stesso arco di tempo sono diminuiti o rimasti invariati.
Intanto i consumatori aderenti a Adoc, Adusbef, Codacons giudicano «strabilianti le cose dette da Tanzi». Secondo le associazioni «il sottosegretario, o non fa la spesa o non ascolta la gente, cose queste che possono succedere – commentano – ma il fatto grave è che non abbia letto lo stesso documento di programmazione economico-finanziario che il Governo ha stilato dove vengono denunciati tutti gli elevatissimi aumenti delle tariffe. Certe difese di ufficio – concludono – non servono a nulla, men che meno all?Istat che noi come associazioni vogliamo difendere realmente migliorandone strumenti e metodi di rilevazione e di indagine».
E l?Istat che secondo Vito Tanzi «fa un lavoro molto più scientifico di qualcuno che va in giro alla ricerca di qualche prezzo aumentato» aggiunge che non si può capire con esattezza quale sia in modo preciso l?effetto dell?euro sui prezzi. L?euro è strettamente interconnesso e impastato con altri fattori che influenzano i prezzi. Se un prezzo cambia, nessuno può dire se questo sia imputabile alla moneta o a un cambiamento nella domanda o ancora ad altri fattori.
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