15 Settembre 2016

Politics fa flop e c’ è già chi vuole chiuderlo

Politics fa flop e c’ è già chi vuole chiuderlo
nel mirino – il sindacato usigrai: “chi paga il fallimento?” il renziano anzaldi: “strategia suicida”. il codacons: “basta!”

“Adomande precise, risposte precise: chi paga il flop di Politics?”. Inizia e finisce qui la nota diffusa ieri pomeriggio dall’ Usigrai. Al sindacato dei giornalisti Rai gli ascolti delle prime due puntate del nuovo talk show, condotto da Gianluca Semprini, bastano e avanzano per chiedere il conto. La settimana scorsa la trasmissione aveva tenuto davanti al piccolo schermo 1 milione e 306mila spettatori (5,56% di share). Un avvio tiepido, giustificato in parte dal forfait dell’ ultimo minuto di Luigi Di Maio. La seconda puntata di Politics, nonostante l’ attesa partecipazione del vicepresidente della Camera, ha registrato ascolti pessimi: 3,45% (835mila spettatori). Quasi la metà di DiMartedì(6,1%), tornato su La7 dopo lo stop estivo. Al fianco di Giovanni Floris c’ era anche Massimo Giannini, ex conduttore di Ballarò, allontanato per fare posto proprio al talk di Semprini. Una scelta che l’ Usigrai non aveva gradito, contestando l’ assegnazione della trasmissione ad un giornalista “esterno” alla Rai. L’ ex volto Sky, noto al pubblico per i “confronti” elettorali, era la scommessa della nuova direttrice di Rai3, Daria Bignardi, che alla conferenza stampa di presentazione del programma aveva detto: “Semprini il nuovo Vespa? Perché no!” Non ne sembra convinto Michele Anzaldi, deputato Pd di fede renziana e segretario della commissione di Vigilanza Rai: “Il flop di ascolti di ieri sera di Politics, sebbene siamo solo alla seconda puntata, rappresenta il coronamento di una strategia tafazziana e suicida della Rai”. Anzaldi, che pochi mesi fa aveva avuto parole durissime per Giannini, colpevole di aver parlato di “rapporto incestuoso” fra la ministra Maria Elena Boschi e Banca Etruria, rivanga il passato con nostalgia: “Prima è stato permesso l’ addio di Giovanni Floris, provocando la fuga di metà del pubblico sulla rete rivale. Poi è stata decisa la chiusura definitiva di Ballarò”. Infine Anzaldi affonda: “La strada scelta dall’ innovazione è sembrata molto vecchia: intervista monologo a Di Maio, senza contraddittorio e senza tenere particolarmente fede al motto a domanda precisa, risposta precisa, sconfessando anche il modello del ‘confronto’ che aveva contraddistinto Semprini a Sky”. Il colpo di grazia, però, arriva dal Codacons che ha chiesto ai vertici Rai la chiusura del programma di Semprini: “Ha un costo non indifferente per la rete e per la collettività” e “i dati di ascolto dimostrano il mancato gradimento da parte del pubblico”. Secondo l’ angenzia Adnkronos, però, a Viale Mazzini non c’ è ancora voglia di chiudere: nuovo format e nuova conduzione hanno bisogno di più tempo.
giovanna giannone
 

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