5 Ottobre 2009

Polemica su Minzolini

 
"Mai stati schierati, il Tg1 e’ di tutti": il giorno dopo l’editoriale letto nell’edizione delle 20:00 dal direttore Augusto Minzolini contro la manifestazione per la liberta’ d’informazione che si era conclusa da poco a Piazza del Popolo a Roma, il comitato di redazione del Tg1, composto da Alessandro Gaeta, Claudio Pistola e Alessandra Mancuso, reagisce con forza e chiede ai vertici aziendali di essere convocato con urgenza "per esprimere le proprie preoccupazioni". Il presidente della Commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, anticipa: "presto sentiremo in audizione il direttore del Tg1, convocazione gia’ prevista ma in cui sara’ inserita la questione dell’editoriale". Il presidente della Rai Paolo Garimberti giudica "assolutamente irrituale quanto accaduto ieri" e scrivera’ domani mattina al direttore generale Masi e portera’ anche il caso all’attenzione della prossima riunione del consiglio di amministrazione di viale Mazzini.
Mentre la polemica sull’opportunita’ dell’editoriale che ha rotto ogni rituale nel tg di massimo ascolto del servizio pubblico della tv italiana non si spegne sul piano politico, la bufera entra prepotentemente a Saxa Rubra. Minzolini sembra sereno e replica stringato, "quella nota del cdr, e’ la dimostrazione che c’e’ chi manifesta per la liberta’ di stampa, ma e’ intollerante verso chi ha una opinione diversa". Non si attende provvedimenti, non ritiene di aver rotto rituali e pensa che l’evocato pluralismo del servizio pubblico sia dovere di tutta la Rai, non solo del direttore del Tg1, dunque anche di altre testate e programmi, riferisce chi ci ha parlato. Ma le acque non sono tranquille.
Il cdr ha chiesto e ottenuto dall’azienda l’autorizzazione a leggere il comunicato stasera al Tg1 delle 20:00. Lo legge in chiusura Tiziana Ferrario e subito dopo da’ conto anche della breve replica di Minzolini. Nei prossimi giorni il cdr del Tg1 potrebbe convocare un’assemblea, mentre Garimberti sarebbe pronto "nel rispetto dei ruoli" ad incontrare la rappresentanza sindacale. "Il Tg1 non e’ mai stato schierato, nella sua storia, contro alcuna manifestazione. Ieri – e’ scritto nel comunicato del cdr – il direttore lo ha allineato contro la manifestazione del sindacato unitario dei giornalisti per la liberta’ d’informazione, cui ha aderito una moltitudine di cittadini. Il Tg1 ha per sua tradizione un ruolo istituzionale, non e’ un tg di parte. E’ il Tg di tutti i cittadini, va in tutte le case. E’ servizio pubblico e rispetta ogni opinione e sensibilita’ per non mettere in gioco il suo patrimonio di credibilita".
Il consigliere Rai Alessio Gorla lo difende: "Credo che il direttore del Tg1 abbia tutto il diritto di analizzare secondo il suo punto di vista un avvenimento come la manifestazione romana di ieri sera, che, lungi dall’essere a favore della liberta’ di stampa, aveva invece un chiaro tono politico". "Non facciamo confusione. Il direttore del Tg1 – commenta il vicepresidente della commissione di Vigilanza Giorgio Merlo (Pd) – ha tutto il diritto, com’e’ ovvio, di esprimere le sue legittime opinioni sulla liberta’ di informazione nel nostro paese. Semplicemente, la sede in cui le ha pronunciate non e’ quella piu’ adatta per esprimerle". Per lui, la nota del cdr del Tg1 "con coraggio e puntualita’ recupera almeno in parte la credibilita’ del servizio pubblico che ieri il direttore Minzolini ha gravemente offeso". Il portavoce Pdl Daniele Capezzone parla del cdr del Tg1 come di "un piccolo e ridicolo soviet antiliberta"’ e le reazioni a Minzolini atti di "squadrismo verbale". Secondo Giuseppe Giulietti di Art.21 invece "Minzolini dovrebbe scusarsi con gli italiani", mentre Codacons, Pancho Pardi dell’Idv invocano audizioni della Vigilanza e l’intervento del dg Rai Mauro Masi.

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