8 Gennaio 2022

Più redditi, aumentano i consumi

segni  di  ripresa  ci  sono  si  vedono.  Nel  terzo  trimestre  dell’anno  appena  concluso,  il  reddito  disponibile  delle  famiglie  ha  segnato  un  deciso  aumento,  trainando  anche  la  crescita  dei  consumi,con  una  attenuazione  della  propensione  al  risparmio.  È  il  quadro  positivo  che  arriva  dall’ultima  rilevazione  dell’Istat,  che  però  rischia  di  restituire  una  fotografia  già  superata.  Nel  frattempo  è,  infatti,  aumentata  la  propensione  delle  famiglie  ad  indebitarsi  con  nuovi  prestiti  continui  rincari  degli  ultimi  mesi,  partire  da  quelli  energetici,  stanno  mettendo  consumi  le  scelte  delle  famiglie  sotto  pressione.  Tanto  che  anche  il  taglio  delle  tasse  previsto  dalla  legge  di  Bilancio  potrebbe  risultare  in  parte  vanificato.  Nel  terzo  trimestre  del  2021,  evidenzia  l’Istat,  il  reddito  disponibile  delle  famiglie  consumatrici  è  aumentato  dell’1,88%  rispetto  al  trimestre  precedente,e  consumi  sono  cresciuti  del  3,6%.  La  propensione  al  risparmio  è  diminuita  di  1,6  punti  all’11%,  restando  «tuttavia  – precisa  l’Istituto  di  statistica-   livelli  superiori  quelli  registrati  prima  della  crisi».  Aumenta,  poi,  la  quota  di  profitto  delle  società  non  finanziarie  (di  0,3  punti  al  42,8%),  anche  se  cala  per  il  secondo  trimestre  consecutivo  il  tasso  di  investimento  delle  società  non  finanziarie  (-0,7  punti  al  21,5%).  Migliorano  anche  saldi  di  finanza  pubblica,  con  il  deficit  in  rapporto  al  Pil  che  si  è  «sensibilmente  ridotto»,  al  6,2%,  dal  9,8%  dello  stesso  trimestre  del  2020,  grazie  al  «consistente  aumento  delle  entrate,  che  ha  più  che  compensato  l’aumento  delle  uscite».  «Gli  straordinari  risultati  in  termini  di  maggior  crescita  registrati  dall’Italia  nel  2021  hanno  indotto  un  significativo  miglioramento  delle  condizioni  economiche  di  famiglie  imprese»,  afferma  soddisfatto  il  ministro  della  P.a.,  Renato  Brunetta.  «Le  scelte  coraggiose  fatte  dal  governo  Draghi»  hanno  consentito,con  le  riaperture  delle  attività  economiche  sociali  in  sicurezza,  «risultati  positivi  sia  macroeconomici,  sia  di  finanza  pubblica»,  aggiunge  il  ministro,  spiegando  che  dati  dell’Istat  vanno  letti  «unitamente  alle  più  ottimistiche  previsioni  di  crescita  del  Pil  2021,  che  – ribadisce  – dovrebbe  collocarsi  oltre  il  +6,3%».  Nel  terzo  trimestre,  tuttavia,  l’Istat  rileva  anche  una  ripresa  della  pressione  fiscale,  che  si  porta  al  41%,  ovvero  due  punti  percentuali  in  più  rispetto  al  periodo  luglio-settembre  2020.  minare  le  capacità  di  reddito  delle  famiglie  c’è  anche  l’aumento  dei  prestiti  certificato  dalla  Crif.  Il  2021  ha  visto  una  graduale  ma  robusta  ripresa  dell’economia  dopo  lo  shock  Covid  contestualmente  «un  significativo  aumento  della  propensione  degli  italiani  richiedere  un  prestito  per  sostenere  consumi  progetti  di  spesa,  anche  grazie  alle  misure  di  politica  monetaria  fiscale  adottate»,  si  spiega  nel  Barometro  del  Credito  alle  Famiglie  di  Crif,  che  segnala  una  crescita  complessiva  del  +24%  nelle  richieste  di  finanziamento  rispetto  al  2020.  complicare  il  quadro  ci  sono  rincari  generalizzati,  dai  prezzi  alle  tariffe,  di  cui  dati  Istat  non  tengono  ancora  conto,  ma  che  da  mesi  già  si  fanno  sentire.  Ecco  perché  tra  consumatori  prevale  lo  scetticismo.«I  dati  positivi  dell’Istat  sono  obsoleti  già  superati»,  afferma  il  Codacons. 

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