Piombinese uno dei giovani autori del video «gogna» sotto accusa
– PIOMBINO – «DA UNA parte la sospensione per i due dipendenti del supermercato che si sono detti «distrutti». Dall’ altra le due donne rom, che ieri sono tornate come se niente fosse a rovistare nei container che circondano il supermercato. Intanto, sul web, il video ha fatto il giro d’ Italia. A riprendere tutto con un cellulare erano stati, giovedì, due dipendenti del punto vendita Lidl di Follonica, uno di 33 anni, residente nel Golfo, e l’ altro di 23 anni, nato e residente a Piombino: per prima cosa avevano bloccato alle due straniere l’ uscita dal punto di raccolta della merce di scarto, per poi riprendere tutto con tanto di commenti, risate e imitazioni delle urla. La pubblicazione del video su Facebook ha fatto il resto. Adesso per i due dipendenti del market c’ è l’ accusa di sequestro di persona e da ieri sono stati sospesi dal lavoro e potrebbero rischiare il posto. Ad assistere uno dei due è l’ avvocato follonichese Franco Ciullini: «Quel video – dice – era in un gruppo chiuso, è stato diffuso illecitamente da qualcuno. La sospensione? E’ stata comunicata solo telefonicamente. Vedremo gli atti». Intanto ieri al Lidl di Follonica è stata una giornata impegnativa: «Stiamo lavorando – dice una delle responsabili del punto vendita – e non vogliamo fare polemica con nessuno. Per noi sono ore complicate. I nostri due colleghi non sono stati licenziati, ma sospesi: stamattina (ieri, Ndr) non li ho visti, ma li ho sentiti a livello personale. Sono distrutti». E sempre ieri le due rom sorprese a rovistare nell’ ormai celebre «angolo rotture» (così viene chiamato nei video) hanno pensato bene di ripresentarsi: in mattinata sono comparse nel parcheggio per i loro giri abituali. Dal supermercato sono stati avvertiti i carabinieri e le straniere sono state allontanate. La Cgil di Grosseto, con Claudio Renzetti, prende posizione: «Uno dei due ragazzi era iscritto al sindacato e sono stati presi immediatamente i provvedimenti per sospenderlo cautelativamente. Dalla Cgil non avrà nessuna tutela legale. Non trova giustificazione la cultura dell’ odio per il diverso». Il Codacons, tramite il presidente Carlo Rienzi, chiede il licenziamento immediato dei dipendenti: «Abbiamo deciso di rivolgerci alla Procura di Grosseto chiedendo di estendere le indagini ai membri di alcuni gruppi su Facebook, che hanno postato commenti razzisti». Marianna Colella
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