30 Agosto 2013

Piazze assediate, piano del Comune contro gli abusivi

Piazze assediate, piano del Comune contro gli abusivi

Commercio, il Campidoglio vuole liberare cinque aree del centro storico colpite dal racket dei venditori illegali IL DECORO Il racket dei venditori illegali fa affari in quasi tutte le strade del centro e non risparmia neanche i luoghi simbolo di Roma. Anzi è proprio nei posti più ammirati e visitati dai turisti che si ottengono i profitti maggiori. Ecco perché l’ amministrazione comunale si è impegnata a «liberare dall’ abusivismo» cinque piazze storiche della città: quella del Colosseo, il Pantheon, Fontana di Trevi, piazza Navona e piazza di Spagna. Cinque gioielli della Capitale stretti ogni giorno nella morsa di vucumprà e bancarelle irregolari. Con i negozianti sempre più esasperati da un’ invasione che, oltre al degrado, pesa sugli incassi degli esercizi commerciali con perdite stimate da Confcommercio intorno al 20 per cento. L’ ASSEDIO Il giorno dopo il «controllo non annunciato» del sindaco Marino a Fontana di Trevi, gli ambulanti sono tornati a fare il proprio comodo. Stesso discorso a piazza di Spagna: a pochi metri da cinque vigili in divisa, all’ incrocio con via delle Carrozze, un bengalese prova a vendere ai passanti quelle palline di gomma che assumono varie forme quando si schiacciano a terra. Poco più in là un «collega» ferma i turisti per proporre borse contraffatte, mentre davanti alla fermata della metropolitana, nei primi metri di vicolo del Babuino, un cartomante travalica abbondantemente il limite di un metro quadrato consentito agli artisti di strada. Cambia la piazza, non il problema. Davanti al Pantheon quattro ambulanti prendono d’ assalto i clienti di bar e ristoranti con i tavolini all’ aperto nel tentativo di vendere a qualcuno le loro borse con false griffe. Anche qui i vigili sono a due passi, ma nessuno interviene. E ancora: piazza Navona, cinque rivenditori di occhiali falsi e cover dei cellulari, con tanto di banchetto, si spartiscono lo spazio davanti ai due capolavori che sono le fontane dei Quattro fiumi e del Nettuno. Per non parlare di quei commercianti di stampe che – quasi tutti oltre i metri quadri consentiti – con l’ autorizzazione da «artisti di strada» smerciano in realtà poster di dubbia qualità. Senza svolgere alcun lavoro artistico, come previsto invece dalla licenza. La situazione non migliora neanche al Colosseo. Di giorno la fanno da padrone i venditori di borse e souvenir, mentre la sera sono gli ambulanti con le lucine colorate ad illuminare uno dei simboli di Roma. L’ AZIONE LEGALE Contro il racket dei venditori illegali si muove anche il Codacons, che oggi presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, «per chiedere chiarezza sull’ emergenza abusivismo che dilaga nella Capitale». Negli ultimi anni, spiega l’ associazione dei consumatori, vucumprà e bancarelle illegali «sono aumentati di numero ma, a quanto pare, è aumentata anche la tolleranza degli agenti della municipale, ormai assuefatti e inermi davanti questa indecorosa situazione». Della vicenda potrebbe occuparsi anche la magistratura contabile dato che il Codacons chiede alla Corte dei Conti una verifica «sui propositi tanto sbandierati da Marino, di erogare un maxi finanziamento mensile pari a 1 milione di euro» per consentire ai vigili urbani di lottare con mezzi idonei contro gli ambulanti. «Vogliamo appurare se realmente siano stati erogati i soldi promessi o se c’ è stato uno spreco di soldi pubblici». Lorenzo De Cicco © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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