7 Dicembre 2001

Piazza Mazzini, palazzo a rischio

Piazza Mazzini, palazzo a rischio
I cittadini protestano per alcuni lavori – destinati, sembra, alla realizzazione di un ristorante – che sono coincisi con l`aumento delle crepe nei muri. Il Codacons: “Ma sono tanti i motivi dell`instabilità“.

ROMA – I residenti di piazza Mazzini continuano a lanciare appelli al Comune affinché controlli i lavori in corso da tempo sotto al condominio del numero civico 73. Vistose crepe sui muri, pavimenti che saltano e un`enorme canna fumaria tirata su nel corso dei lavori, che copre le finestre delle case, creano non pochi problemi agli abitanti e suscitano qualche perplessità.

I cittadini sono infuriati perché, nonostante le numerose richieste di intervento e le continue segnalazioni al Comune di Roma degli ultimi mesi, nessuno è mai andato sul posto a verificare la regolarità di questi lavori. I residenti delle quattro scale dell`edificio, che stanno vivendo attimi di tensione con il timore di crolli strutturali, avevano chiesto per ieri l`intervento di vigili urbani e carabinieri, ma il sopralluogo ci sarà stamani. Anche l`amministrazione di quartiere si è interessata della vicenda e, in un documento del 19 aprile scorso la direzione tecnica della diciassettesima circoscrizione, ha chiesto all`ufficio stabili pericolanti del nono dipartimento un sopralluogo della zona, che ancora non è stato fatto.

Il Codacons, che ha preso le difese dei cittadini, ritiene che i lavori non siano stati neppure autorizzati, perché, ogni volta che venivano allertati i vigili, con telefonate di privati condomini, gli operai si davano alla fuga, i lavori si fermavano improvvisamente, per ricominciare quasi sempre di notte. “Il cantiere – dice il Codacons – è sprovvisto di pannelli che indichino le autorizzazioni del caso. Sembra che vogliano farci un ristorante, vista l`enorme canna fumaria“. Ma quella palazzina è anche tutelata dalla Sovrintendenza per i beni pubblici perché, essendo stata costruita negli anni `20, è considerata patrimonio artistico .

“Certo la canna fumaria grande come un albero sorta all`improvviso non è l`unica causa dell`indebolimento strutturale“. Lo ricorda il segretario del Codacons del Lazio, Italo Mannucci. “Vibrazioni di tutti i tipi fanno soffrire lo stabile. La metropolitana, gli impianti di ventilazione, il passaggio continuo di autovetture stanno intaccando la stabilità dei muri portanti. Ma ora un ristorante lì sotto è davvero troppo, la struttura non ce la farà“.

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