Piazza Dante nella bufera Bordate da Pd e Upt
TRENTO – Alle otto di sera, su Facebook, il sindaco di Cortina spara l’ ultimo missile della giornata: «Venite in vacanza nelle Dolomiti Bellunesi, non non uccidiamo le mamme orse», scrive Andrea Franceschi, felice di impallinare l’ autonomia speciale. Impazzano i «Mi piace», il Trentino affonda un altro po’. Il danno di immagine, fin dalle prime ore del mattino, è incalcolabile. Ambientalisti infuriati, parlamentari ad alzo zero contro Piazza Dante, richieste di dimissioni a tutti i livelli, inviti a sabotare le vacanze e i prodotti tipici. Clic, clic, clic. I partiti del centrosinistra autonomista resistono fino a metà pomeriggio, poi la diga si rompe anche in maggioranza. Il gruppo del Pd attacca, l’ Upt lo segue a ruota. Rossi e Dallapiccola hanno l’ acqua alla gola. Maggioranza Dietro le quinte, i democratici schiumano di rabbia. La vulgata secondo cui la vicenda è finita come gli autonomisti avrebbero voluto fin dall’ inizio, con l’ abbattimento, circola come un mulinello impazzito nei corridoi della politica. E poco importa se non sia mai stata confermata ufficialmente. «Adesso si arrangino loro, un errore così non dovevano farlo. Ci sono già disdette nelle prenotazioni turistiche», è il commento ricorrente al netto della garanzia dell’ anonimato. Il gruppo del Pd si chiude in una stanza e partorisce dieci righe al curaro, soprattutto contro l’ assessore Michele Dallapiccola: «L’ epilogo della cattura di Daniza è esattamente quello che non doveva accadere. La gestione di un progetto complesso come Life Ursus richiedeva il massimo della competenza e dell’ attenzione. Siamo certi che l’ assessore competente farà immediata chiarezza, affinché siano verificate tutte le responsabilità e possano essere fugati dubbi e retropensieri che vediamo già molti stanno coltivando in ambito locale e nazionale». Nell’ Upt il silenzio imbarazzato generale viene rotto solo dalla segretaria Donatella Conzatti: «È stata una partita gestita non bene, vogliamo che al più presto il Trentino torni a distinguersi per buon governo e per la capacità di risolvere le varie partite con scrupolo e senza creare turbamenti persino su scala nazionale». L’ unico a difendere la giunta è il Patt, con il presidente Walter Kaswalder («Se arrivano tutte queste critiche per l’ orsa vuol dire che non c’ è crisi in Italia») e il deputato Mauro Ottobre («No alle condanne pregiudiziali della Provincia). Opposizione Dai grillini al centrodestra, piovono le richieste di dimissioni di Rossi e, in varie combinazioni, di Dallapiccola e dei dirigenti provinciali responsabili. Filippo Degasperi (5 stelle) parla di «dilettanti impreparati e inaffidabili»; il deputato grillino Riccardo Fraccaro di «politica criminale». Maurizio Fugatti (Lega) ricorda di essere stato il primo a chiedere la cattura di Daniza e addossa le responsabilità «a una giunta che non è in grado nemmeno di catturare un orso radiocollarato senza ucciderlo». «Rossi è stato incapace di gestire l’ immagine del Trentino nel mondo, con gravi danni alle imprese e ai prodotti locali», affonda Giacomo Bezzi (Forza Italia). «Seri dubbi sulla casualità» sono espressi dai Verdi, pronti a presentare un nuovo esposto in Procura. «Vicenda gestita malissimo», incalza Manuela Bottamedi (gruppo misto), mentre Jacopo Zannini (Sel) parla di «progetto abbattuto insieme all’ orsa». Progetto che per Raimondo Frau (An) è stato intrapreso solo per incassare fondi europei. A Roma Tra le decine di voci che si alzano dal Parlamento si distingue quella di Paolo Romani (Forza Italia), che chiede «alla Provincia di indicare un responsabile», e quella di Matteo Salvini, segretario leghista: «In Italia si può uccidere un orso, ma non si possono toccare spacciatori, rapinatori, clandestini e delinquenti vari. Vergogna, qualcuno deve pagare!». Bonelli (Verdi) lo colloca «nell’ elenco della vergogna». Le associazioni Scatenati a livello nazionale gli animalisti e gli ambientalisti: la Lav parla di «animalicidio», annuncia la denuncia di Rossi, Dallapiccola, Olivi per un reato che prevede fino a due anni di reclusione, e chiede un’ indagine indipendente affidata al Corpo forestale dello Stato. «Il ministro Galletti si dimetta, attueremo una mobilitazione legale», è la posizione dell’ Enpa. Legambiente parla di «epilogo da dilettanti, dopo un’ azione non conforme». Mountain Wilderness, con Luigi Casanova, chiede «le immediate dimissioni dell’ assessore Dallapiccola», mentre secondo il Wwf «non sussistevano le condizioni di pericolosità» per la cattura. «Rossi si dimetta», dicono Fareambiente e Lac, mentre l’ associazione italiana difesa animali e ambiente chiede l’ accertamento di responsabilità penali. Si mobilitano anche la Lega per la difesa del cane e degli uccelli (Lipu), e il Codacons. L’ unica associazione che ridimensiona l’ accaduto è il Moige (movimento genitori): «La cattura dell’ orsa è un gesto di responsabilità, la sua morte un evento imprevedibile ma non drammatico». La Diocesi, con don Rodolfo Pizzolli, delegato per la pastorale dell’ ambiente e turismo, riconosce che «quello che si voleva fare è stato un atteggiamento in favore del turismo più che della natura», ma quanto avvenuto «non inficia il lavoro fatto per l’ ambiente in Trentino». Alessandro Papayannidis RIPRODUZIONE RISERVATA.
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