PIANO EMERGENZA CALDO: NON BASTA FARE PREVISIONI METEROLOGICHE
Del tutto insufficiente quanto annunciato oggi dal Dipartimento di Protezione Civile per affrontare l`emergenza caldo. E` di tutta evidenza che un piano serio non può limitarsi a fare delle previsioni meteorologiche sulle ondate di calore. Per questo basta seguire in tv i successori di Edmondo Bernacca! Tutta la strategia per evitare i 7.659 decessi del 2003 si limita a prevedere l`ondata di calore e poi, come dichiarato da Marta Di Gennaro, direttore generale della SanitĂ della Protezione Civile, “in questo caso sarĂ attivata una rete informativa a livello locale“. GiĂ bella idea, ma per fare cosa? Informare, come dice la Di Gennaro, “enti locali, ospedali e case di cura, case di riposo per anziani, Asl, organizzazioni di volontariato, medici e stampa“ va certo bene, ma poi? I Comuni, una volta avvisati del caldo, che faranno? Niente! Come sempre! Chi impedirĂ ai medici degli ospedali, a quelli di famiglia e al personale sanitario delle case di cura di andarsene in ferie nei momenti critici? Nessuno! Ogni anno i reparti degli ospedali vengono smobilitati nei mesi estivi e chiudono i battenti. Chi ordinerĂ ai medici di famiglia di andare periodicamente a visitare gli anziani a rischio, anche se non chiamati?
Il Codacons chiede al ministro Storace di emanare precise direttive in tal senso, per esempio ordinando ai direttori sanitari delle Asl di controllare le liste delle ferie dei medici di famiglia e del personale medico e infermieristico perché ci siano opportune rotazioni e non si smobiliti il Servizio Sanitario Nazionale nei momenti critici.
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